Domani, lunedì 20 luglio, nonostante i tentativi e proclami di allungare i tempi, ci sarà la scadenza delle tasse.
A spiegare i motivi di un nuovo slittamento è stato Alessio Villarosa, sottosegretario all’Economia: «Inciderebbe, secondo gli uffici, sull’elaborazione delle previsioni delle imposte autoliquidate della Nota di aggiornamento al DEF che, come noto, deve essere presentata al Parlamento entro la fine del mese di settembre». Domani, quindi, le imprese e le partite IVA dovranno versare il saldo 2019 e l’acconto 2020.
Matteo Salvini, leader della Lega, ha affermato: «Siamo pronti a sostenere con i nostri legali ed esperti la protesta fiscale di partite Iva, lavoratori autonomi e commercialisti: è una follia costringere milioni di cittadini a pagare le tasse da domani minacciando multe e sanzioni».
Sulla stessa scia Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «I commercialisti hanno ragione da vendere e Fratelli d’Italia sostiene la loro protesta. Il no del Governo al rinvio della scadenza fiscale del 20 luglio è una batosta per milioni di lavoratori e Partite Iva che stanno affrontando la crisi economica più difficile dal Dopoguerra ad oggi e che semplicemente non hanno la liquidità per far fronte al pagamento delle imposte preteso dal Governo. Anche nei giorni scorsi alla Camera abbiamo chiesto la proroga, ma la maggioranza Pd-M5S ha bocciato la nostra richiesta scegliendo di stritolare gli italiani con tasse e burocrazia. Aiutiamo questi signori a cambiare mestiere: mandiamoli a casa e diamo all’Italia un governo capace di difendere gli interessi degli italiani».
Infine, Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, in una nota ha affermato: «La mancata proroga delle scadenze fiscali comporterà che tanti restituiranno allo Stato gli aiuti ricevuto per l’emergenza sanitaria. Domani, nell’inspiegabile immobilismo del governo, sarà il lunedì nero del fisco: 4,5 milioni di contribuenti interessati (per lo più lavoratori autonomi), con l’erario che attende un gettito di 8,4 miliardi di euro. In questi mesi l’esecutivo s’è fatto bello propagandando aiuti alle imprese e ai liberi professionisti colpiti dalla crisi scatenata dal Covid. Alcuni sotto forma di prestiti agevolati, altri travestiti da bonus, altri ancora – pochissimi, a dire il vero – a fondo perduto. Adesso, con la mancata proroga della scadenza di domani, Palazzo Chigi chiede indietro questi aiuti – che dovevano servire a dare ossigeno a tante realtà del Paese -, e li chiede tutti e subito. Le tasse prima di tutto».
«Una partita di giro – ha concluso la Gelmini – con i soldi che per troppi italiani sono entrati dalla porta per uscire poco dopo dalla finestra. Un vero e proprio raggiro che rischia di soffocare sul nascere piccoli barlumi di ripresa. La ricetta di Forza Italia è nota: occorre rinviare tutte le scadenza fiscali al 2021».
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