La polizia sta eseguendo una serie di perquisizioni in diverse città italiane nei confronti di appartenenti ai movimenti “no vax” che su un gruppo Telegram avevano ipotizzato di compiere azioni violente nel corso delle manifestazioni contro i provvedimenti del governo. Le indagini, coordinate dalla Procura di Milano, sono state condotte dalla digos e dalla polizia postale.

Le città in cui sono in corso le perquisizioni

Le perquisizioni sono scattate a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia. Oltre alle abitazioni degli indagati, i controlli hanno riguardato pc, cellulari, tablet e account social.

Cosa dicevano sui social

Ipotizzavano su alcune chat di Telegram violenze, anche con armi, durante un imminente raduno ‘no vax’ a Roma, gli indagati individuati nel corso di un’operazione della polizia di Stato contro alcune delle frange più scalmanate di questo movimento. Per questo motivo sono scattate le perquisizioni, di queste 8 solo a Milano.

In Sicilia l’assessore alla Sanità contro questi movimenti

Recentemente l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, aveva preso posizione in maniera anche molto dura nei confronti di questi movimenti “no vax”. Aveva usato parole dure dopo un sopralluogo a sorpresa nella struttura vaccinale di Gela, in provincia di Caltanissetta: “Quando leggo sui giornali di sedicenti movimenti no vax che vogliono paralizzare l’Italia – ha evidenziato l’esponente del governo Musumeci – mi indigno, perché non si può mettere a rischio la nostra vita di relazione e la nostra economia in questo modo. Lo dico in un palazzetto, oggi allestito ad Hub, dedicato alla figura di Francesco Cossiga: nessuno pensi che la libertà individuale possa rappresentare la dittatura di minoranze. Lo Stato non lo può accettare”.

Solidarietà ai medici attaccati dai noVax

In Sicilia inoltre ci sono stati anche medici minacciati da “no vax” e “no green pass”, attaccati attraverso i loro profili social. Anche su questi episodi Razza aveva preso posizione duramente: “Voglio esprimere la mia più viva solidarietà ai troppi che stanno ricevendo attacchi e minacce da parte di sedicenti no-vax che, forse, pensano d’intimorire chi sta in prima linea, diffondendo informazioni del tutto infondate. Vorrei che parlassero con chi vive le corsie delle intensive o con quanti oggi sono pentiti di aver ritardato la propria vaccinazione. In nessun caso la violenza, anche solo verbale, può essere tollerata”.

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