La Giunta per le immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sul caso Open Arms: 13 sì a favore della relazione del presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, 7 no e 3 senatori non hanno partecipato al voto.

Nel dettaglio, i 13 voti favorevoli contano 5 della Lega, 4 di Forza Italia, 1 di Fratelli d’Italia, 1 delle Autonomie, 1 dell’ex senatore del M5S Michele Giarruso (ora al Misto) e 1 della senatrice pentastellata Alessandra Riccardi.

Fondamentale, ai fini del risultato favorevole al leader della Lega, anche la decisione di Italia Viva di non partecipare al voto con i suoi tre senatori. Il motivo è stato spiegato da Francesco Bonifazi, capogruppo IV in Giunta: «Abbiamo deciso di non partecipare al voto sulla vicenda Open Arms: ci rimettiamo dunque all’aula. Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti. La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex Ministro dell’Interno dei fatti contestati».

Appreso l’esito del voto, durante una diretta sui social media, Matteo Salvini ha detto: «Una buona notizia in periodi di attacchi, la buona notizia è che la Giunta del Senato ha appena detto no all’ennesimo processo a mio carico. Hanno votato 13 a 7, una senatrice grillina e un ex senatore grillino hanno votato non a mio favore» ma alla decisione di un ministro «condivisa da tutto il governo. Grazie ai senatori che hanno votato liberamente».

Duro attacco di Francesco Laforgia, senatore di LeU, a Italia Viva: «No renziani. Sulla vicenda Open Arms e il voto su Salvini non manca un’istruttoria seria, come dite voi. Ma la dignità, la vostra».

Ma Davide Faraone di IV non ci sta: «Sono salito sulle navi per dare solidarietà ai migranti, ho dormito sul ponte e ho fatto i turni di notte per evitare che qualcuno si suicidasse mentre le anime belle stavano in vacanza. Per cui non accetto lezioni da nessuno e il giudizio politico su Salvini l’ho espresso abbondantemente in ogni occasione. Sono al tempo stesso un garantista ma non a corrente alternata e non ho mai pensato che procedure parlamentari e giustizia debbano essere usati politicamente. Sono temi seri, non si va a simpatia ma si studia e si approfondisce. Noi stiamo esattamente tenendo la stessa posizione della volta scorsa in Giunta, nessuna differenza, si chiama coerenza. A decidere sarà il Senato fra qualche settimana, e prima di esprimerci, come sempre, verificheremo scrupolosamente le carte».

Il siciliano Giarrusso, infine, ha motivato così la sua scelta: «Ho votato coerentemente con la linea del Movimento 5 stelle così come era stato deciso dal voto sulla piattaforma Rousseau».

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