Le parole del cantautore

Povia paragona Green Pass al pigiama e al numero degli ebrei di Auschwitz

«Gli ebrei avevano un pigiama e un numero di riconoscimento, noi un Pass per entrare nei luoghi pubblici. Ecco perché sulle mie pagine ho lanciato l’idea di fare concerti privati, come nei regimi».

Così il cantautore Povia all‘Adnkronos sull’obbligo di Green Pass per accedere ad alcuni luoghi aperti al pubblico, tra cui ristoranti, bar e palestre. ‘

«Il Green Pass è l’ennesima stupidata, inutile – ha proseguito –  La gente sarà libera di contagiarsi lo stesso, è discriminatorio e non risolve niente». E sul vaccino ha aggiunto: «L’ultimo che ho fatto poco tempo fa è quello contro la meningite quindi dirmi ‘no-vax’ è scorretto ma qualche tonto lo fa».

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«Al momento questo siero anti-Covid non lo faccio neanche morto e i motivi sono molteplici – ha spiegato POVIA – non immunizza, puoi contagiare ed essere contagiato e se ti contagi non è vero che non puoi avere effetti gravissimi o estremi. Lo dicono i migliori studi per ogni tipo di vaccino, cito Yaneer Bar Yam scienziato statunitense, lo ha addirittura twittato».

«Ho paura come hanno paura tante altre persone, penso a Claudia Gerini – ha continuato Povia – Nessun pregiudizio, solo libera scelta e per questo sto per pubblicare il brano ‘Liberi di Scegliere’, proprio su questo tema. Le istituzioni peccano di strafottenza e abuso di potere attraverso Dcpm e poi si dimenticano di informare per bene la popolazione».

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«Tutti quanti ne vogliamo uscire ma non a tentativi disparati e quasi alla cieca, non è un modo rassicurante di governare – ha concluso – quando gli esperti parlano i loro discorsi televisivi si riducono a ‘vaccinatevi punto è basta’ ma alle domande importanti sui rischi per la salute, sono pieni di ‘non lo so’ meglio non rischiare».

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