La Procura de L’Aquila, di concerto con quella di Palermo, ha disposto l’autopsia sulla salma di Matteo Messina Denaro. Il boss è deceduto poco prima delle 2 a causa di un tumore al colon. L’autopsia verrà eseguita nell’ospedale del capoluogo dell’Abruzzo.

Nei sotterranei dell’obitorio

Il corpo del mafioso si troverebbe ora in uno dei sotterranei dell’obitorio dell’ospedale aquilano che dista non più di cento metri dalla camera-cella nella quale era ricoverato dallo scorso 8 agosto. Fuori dall’obitorio qualche telecamera, pochi fotografi e pochi giornalisti, ma una presenza compatta di tutte le forze dell’ordine. Non ci sono curiosi, ma solo addetti ai lavori a presidiare l’ingresso dell’obitorio. Nelle prossime ore sarà possibile capire la destinazione della salma che è a disposizione dell’autorità giudiziaria di Palermo.

Il sindaco di Campobello: “Tante ferite”

“Ora si scrive la parole fine su colui che per 30 anni ha provocato ferite profondissime e mortali non soltanto nella nostra provincia – ha commentato il sindaco di Campobello di Mazara Giuseppe Castiglione -. La morte, comunque, rappresentando la conclusione della vita terrena, pone ogni uomo davanti la giustizia divina. Lo Stato ha rispettato la Costituzione garantendo le massime cure al boss per salvargli la vita, nonostante l’indignazione del popolo italiano per la discriminazione rispetto alla qualità di trattamento con altri malati dello stesso tipo”.

Cultura difficile da sradicare

“Muore un uomo – aggiunge il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano – che ha fatto tanto male alla sua terra. Ci vorranno decenni ancora, prima che culturalmente si ponga fine a una mentalità, a una cultura, talvolta dilagante, di illegalità, di impunità, che lui e i suoi accoliti e altri prima di loro, hanno coltivato per troppo tempo”. Castelvetrano è la città dove Messina Denaro è nato e ha vissuto prima di darsi alla latitanza e dove vivono ancora i suoi familiari. “Ci attende un percorso inequivoco, di sana ed oggettiva consapevolezza che dovrà coinvolgere tutta la stragrande maggioranza di donne ed uomini perbene di cui il nostro territorio è abitato , che dovrà negare ogni consenso a quanti, pochissimi invero, continuano ad avere ancora ‘annacamenti’ disdicevoli”.

Il primo cittadino aggiunge: “Avrebbe potuto redimersi, non solo cristianamente, e fare nomi e raccontare fatti di cui è stato autore, artefice e mandante. Non l’ha fatto. Ed è un vero peccato per la giustizia. Un pensiero di vicinanza umana voglio esprimerlo alla figlia Lorenza, riconosciuta nelle ultime settimane, che reputo vittima innocente della situazione. Auspico che si chiuda definitivamente un capitolo e un libro tristissimo per questo straordinario territorio, pieno di grande storia e potenzialità mai dispiegate fino in fondo, perché avvolto da una cappa soffocante che ha tenuto ben lontano tanti imprenditori seri e investimenti puliti”.

Cimarosa: “Dispiace abbia vissuto così a lungo da latitante”

“Mi dispiace che abbia vissuto così tanto tempo da uomo libero nel suo paese e così poco da uomo in prigione e in mano alla legge”. Lo dice il regista e titolare di un maneggio dove alleva cavalli per il circo equestre Giuseppe Cimarosa, appresa la morte di Matteo Messina Denaro. Cimarosa è parente del boss: la mamma Rosa Filardo è cugina di primo grado di Messina Denaro, ma da quando il marito Lorenzo (morto nel 2017) iniziò a collaborare con la giustizia ha interrotto qualsiasi rapporto con la famiglia Messina Denaro.

Più volte Giuseppe Cimarosa, che insieme ai suoi familiari è rimasto coraggiosamente a Castelvetrano rifiutando il programma di protezione, ha avuto parole di disprezzo nei confronti di Matteo Messina Denaro quando il boss era ancora latitante. E ora, dopo la sua morte, aggiunge: “Doveva vivere di più stando in carcere, per riflettere su ciò che ha fatto, sperando che un briciolo di umanità lo accarezzasse facendolo collaborare con la giustizia – ha aggiunto -. Io vivo da uomo onesto e libero nella mia città, Castelvetrano. Lui invece è morto da criminale in carcere. Per una volta la giustizia umana e quella divina si sovrappongono”, ha concluso Cimarosa.

Cnn lo chiama ‘Mafia boss ‘Diabolik’

Molto spazio sui siti internazionali per la notizia della morte del boss Matteo Messina Denaro. “Mafia boss ‘Diabolik’ dies in custody”, titola la Cnn. “Matteo Messina Denaro, ‘last godfather’ of Sicilian mafia, dies after long illness”, scrive The Guardian. Lo spagnolo El Pais: “Muere en prisión el capo de la Mafia Matteo Messina Denaro”. E la Bbc: “Messina Denaro: Notorious Italian Mafia boss dies”. La Reuters pubblica in homepage la foto dell’arresto lo scorso gennaio con il boss tra due carabinieri, “Jailed Italian Mafia boss Messina Denaro dies”.

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