Per accogliere gli oltre 80 mila profughi fuggiti dalla guerra in Ucraina arrivati finora in Italia il governo è pronto a mettere in campo anche le case confiscate alle mafie. Parallelamente i privati continuano a mettere a disposizione propri immobili, la Sicilia tra le regioni più generose. Il Viminale ha pubblicato le linee guida che consentiranno ai Comuni di sfruttare 622 immobili idonei. Il protocollo d’intesa per sfruttare gli immobili confiscati era stato firmato il 25 marzo scorso. Ora il Capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Francesca Ferrandino, ha adottato le linee guida d’intesa con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, stringendo così i tempi per l’effettivo utilizzo.

Gli immobili non utilizzati

In ballo ci sono sia gli immobili in gestione all’Agenzia, già stimati in 234 beni tra strutture abitative e ricettive, sia quelli trasferiti ai comuni ma non ancora utilizzati (388 immobili). Nel primo caso le linee guida prevedono che il direttore dell’Agenzia, con un decreto, metta a disposizione dei prefetti in comodato gratuito e temporaneo “i beni immediatamente disponibili o in un tempo stimato di 15 giorni in seguito alle attività di verifica svolte dalle prefetture interessate”. Le prefetture potranno realizzare centri di accoglienza straordinaria (Cas), sottoscrivendo accordi di collaborazione con le amministrazioni comunali o individuando un ente gestore per l’affidamento dei servizi di accoglienza.

Il ruolo dei Comuni

I Comuni potranno invece usare gli immobili già assegnati loro “nell’ambito di accordi di collaborazione per l’attivazione di centri di accoglienza straordinaria, oppure mediante sottoscrizione di accordi di partenariato con enti del Terzo settore”. Le case confiscate alle mafie andranno a ospitare parte dei profughi arrivati dall’Ucraina: 81.739 secondo gli ultimi dati del Viminale, di cui il 90% sono donne e minori. Nel frattempo è partita stanotte da Roma per Leopoli la seconda missione della Croce Rossa italiana per portare in Italia un centinaio di persone fragili (bambini, anziani, diversamente abili). Il convoglio è composto da 18 mezzi incluse ambulanze, pulmini e minibus, con 51 persone a bordo tra cui volontari, medici e infermieri.

La generosità

Accanto ai Comuni e al terzo settore, prosegue l’accoglienza operata direttamente dai cittadini. Il gruppo Facebook YellowBlueHome, creato da tre ragazzi friulani di Monfalcone per far incontrare la domanda e l’offerta di ospitalità, raccoglie a oggi gli annunci di 360 famiglie italiane che mettono a disposizione un totale di 960 posti letto. La maggior parte è per una donna con uno o due bambini al seguito, ma non manca chi offre strutture più capienti. Ad Andria, ad esempio, c’è una villa di campagna che può ospitare fino a 10 persone, e a Lagonegro, in Basilicata, sono disponibili due camerate da 25 posti letto ciascuna in un ex convento. Tra le Regioni, la più ospitale risulta essere la Puglia, dove si contano 50 offerte per un massimo di 141 posti letto. Seguono il Lazio con 40 offerte (97 posti), la Lombardia con 35 (80 posti), la Sicilia con 34 (92 posti) e il Veneto con 29 offerte (65 posti).

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