Mancano due settimane alla scadenza del bando del Pnrr che mette 250 milioni di euro per la rigenerazione e valorizzazione dei beni confiscati alle mafie.

I sindacati sollecitano l’amministrazione comunale di Palermo

Cgil Palermo e Fillea Cgil Palermo tornano a sollecitare l’amministrazione comunale e chiedono di conoscere i progetti che il Comune di Palermo intende presentare entro le ore 12 del 24 gennaio, data fissata dall’Avviso dell’Agenzia per la coesione territoriale.

A Palermo il maggior numero di beni confiscati destinati al patrimonio immobiliare

“Palermo – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – è il comune che detiene il maggior numero di beni confiscati destinati al patrimonio immobiliare, il 10 per cento dei beni di tutta Italia. Da anni ribadiamo la necessità che si intervenga su questo ingente patrimonio. Ancor di più oggi, alla luce degli effetti che la pandemia sta determinando, l’individuazione di spazi da adibire a scuole, a strutture sanitarie, a esigenze abitative, è quanto mai urgente. Chiediamo al Comune di velocizzare il lavoro degli uffici e di conoscere gli immobili che sono stati individuati per la riqualificazione. E l’ennesima occasione di crescita per il nostro territorio, che non possiamo permetterci di perdere”.

Lo scenario attuale, necessario invertire la rotta

“Il fine della legge Rognoni-La Torre era la restituzione alla collettività dei beni sequestrati e confiscati alla mafia. Lo scenario che si presenta oggi – osservano Cgil e Fillea – è ben diverso: solo una minima parte dei beni immobili viene reso fruibile. Discorso a parte riguarda i beni che restano in capo alle società confiscate e che sono in gestione dell’Agenzia dei beni confiscati. Noi ci riferiamo a quei beni che dopo il sequestro e la confisca vengono lasciati agli enti locali, con il compito di manutenerli. Considerata la mancanza di risorse degli enti, la possibilità offerta dal Pnrr è la più grande opportunità di invertire la rotta degli ultimi tempi”.

Solo a Palermo oltre 1200 immobili da rivalutare

Al precedente appello rivolto a metà dicembre da Cgil e Fillea al Comune, era seguita una nota da parte del sindaco sul lavoro in corso all’assessorato al Patrimonio. “Ma da allora nessun altro elemento che possa farci ben sperare – aggiungono Ridulfo e Ceraulo –. Come sindacato, abbiamo condotto una campagna di informazione nei comuni e auspichiamo che tutti riescano a utilizzare le somme a disposizione presentando i progetti entro il termine. Sono più di 2 mila gli immobili da poter rivalutare su tutto il territorio palermitano, di cui 1.281 solo a Palermo”.

Cosa prevede il bando, adesso creare servizi e nuova occupazione

L’Avviso oggetto del bando, rivolto alla valorizzazione economica e sociale dei beni confiscati alle mafie, prevede anche criteri premiali, in particolare per la valorizzazione di centri antiviolenza per donne e bambini, case rifugio, asili nido o micro nidi. E oltre alle altre misure previste, dispone di un’assegnazione di 300 milioni di euro per la realizzazione di 200 progetti nelle otto Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). ”Tutti interventi importanti – aggiungono Cgil Palermo e Fillea – per consentire la partenza di processi di riqualificazione urbana e sociale nei quartieri, e per creare servizi e nuova occupazione”.

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