Stefania Salmaso, epidemiologa, intervistata dal Corriere della Sera, ha affermato che è ancora presto «per cantare vittoria. L’incidenza settimanale in Italia è ancora di circa 100 casi ogni 100mila abitanti, quasi il doppio del livello al quale si ritiene possibile effettuare bene le attività di rintracciamento delle persone entrate in contatto con i positivi e interrompere così le catene di trasmissione».
L’RT è sotto la soglia di allarme di 1 «ma siamo ancora su valori poco stabili. Lo stesso verdetto ci suggerisce l’indice calcolato in modo differente dall’Associazione italiana di epidemiologia», ha proseguito l’esperta.
Salmaso raccomanda di stare attenti anche in estate: «In questi periodi è minore la probabilità di contagi in locali chiusi» ma «evitiamo l’effetto luna di miele». Ciò succede «quando il decremento dell’incidenza ci convince che si possa fare a meno delle cautele e poi invece ci ritroviamo come lo scorso ottobre, alle prese con una nuova ondata. In autunno ci saranno più vaccinati e quindi concediamoci un po’ di ottimismo. Tenendo presente però che i giovani non saranno immunizzati».
Sempre la dott.ssa Salmaso, ma ad Agorà, su Rai3, ha commentato la scelta degli Stati Uniti d’America di non indossare la mascherina all’aperto. Ebbene, secondo l’esperta, in Italia si potrebbe fare lo stesso in presenza della 50% della popolazione vaccinata ma «il 50% non è diffuso dappertutto. O incontriamo tutti vaccinati perché siamo in mezzo a un gruppo di 80enni, oppure siamo in mezzo ai ragazzi e allora nessuno è vaccinato. Statisticamente, quando poi incontri l’infetto», il rischio resta anche con metà popolazione immunizzata.
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