Matteo Renzi, leader di Italia Viva, intervendo in Senato sulla richiesta di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini sul caso Open Arms, ha affermato: «Noi non dobbiamo rispondere alla domanda se Salvini abbia commesso reato o no, a questa domanda deve dare risposta la magistratura. Noi dobbiamo dire se ci fosse un preminente interesse pubblico nel non far sbarcare i migranti, scelta avallata dal presidente del Consiglio. Per me il preminente interesse pubblico non c’è. Noi che ci accingiamo a votare a favore della autorizzazione a procedere, anche nei confronti del ministro dei Trasporti, voteremo per l’autorizzazione a procedere per il senatore Toninelli, perché se non c’è il preminente interesse nazionale per Salvini non c’è nemmeno per Toninelli».

L’ex premier ha anche detto: «Non è accettabile che vi siano delle chat di magistrati in cui si dica che un parlamentare debba essere attaccato a prescindere anche se ha ragione. Siamo in presenza di uno scandalo», riferendosi alla vicenda Palamara.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo avere appreso del voto di Italia Viva, ai microfoni di Rainews 24 ha affermato che il sì al processo contro di lui è «evidentemente una scelta politica». E sul toscano: «A Renzi non credono più nemmeno i suoi genitori. Parliamo di cose serie».

Secondo il leghista «una piccola parte della magistratura fa politica, lo vediamo anche con Fontana indagato mentre a Zingaretti nessuno lo sfiora. Ma non facciamo i piangina. Devo andare a processo? Ci vado, dimostrando che ho difeso il mio paese e i suoi confini, dignità e onore. Una nave spagnola che non è voluta andare a Malta, in Spagna e voleva venire a Lampedusa, averla bloccata per 5 giorni in mare è il minimo…».

Per Salvini «se qualcuno merita un processo è l’attuale governo, con il quadruplo degli sbarchi: deicederanno gli italiani se va processato chi ha contrastato gli scafisti o chi li sta aiutando. Non sono preoccupato, mi secca che dovrò rispiegare ai miei figli per la terza volta che non sono un delinquente, che il papà ha fatto quello che gli chiedevano gli italiani e gli permetteva la legge».