Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ai microfoni del TG1, ha insistito sulla necessità del blocco navale per arginare il fenomeno degli sbarchi, in peggiorazione per via della situazione sempre più tesa in Libia.
Per Meloni ci vorrebbe “una missione europea in accordo con le autorità libiche, quindi non un atto di guerra, per aprire in Africa gli hotspot, valutare solo chi ha diritto a essere rifugiato, distribuire solo i rifugiati e mandare indietro gli altri. Tutto il resto rischia di funzionare di meno”.
Tuttavia, Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, non la pensa come l’alleata: “Il blocco navale è difficilmente realizzabile: non credo che sia, anche da un punto di vista giuridico, realizzabile”.
“Il problema immigrazione non si risolve con un intervento di polizia, ma con scelte politiche come fatto da Berlusconi da premier, con gli accordi con i Paesi dell’Africa”, ha aggiunto Tajani.
E ancora: “Noi vogliamo andare al di là della soluzione di polizia, alla radice del problema, intervenire laddove partono gli immigrati: serve un’azione forte in Africa, con un piano Marshall europeo da almeno 100 miliardi per fare crescere il continente, impedire che sia colonizzato dalla Cina, e impedire flussi migratori senza freni”.
Infine, il Centro Astalli, sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, su Twitter ha scritto: “Chi descrive migranti disperati che attraversano il Mediterraneo in cerca di democrazia, pace, libertà come nemici minacciosi da cui difenderci con blocchi e respingimenti, dimostra di non sapere cosa siano democrazia, pace, libertà”.
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