Le associazioni dei commercialisti hanno lanciato l’allarme: «Le scadenze tributarie vanno riordinate, a fine giugno si rischia il collasso». E ancora: «Il preoccupante affollamento di scadenze tributarie rischiano di avere ripercussioni gravi su professionisti ed imprese».
Le associazioni (Adc-Aidc-Anc-Andoc-Fiddoc-Sic-Unagraco-Ungdcec-Unico) hanno fatto notare al Ministero dell’Economia e delle Finanze che «oltre alle scadenze di imposte annuali, oltre a quanto è stato rinviato nei mesi di lockdown, in cui comunque gli studi sono stati impegnati nella gestione degli adempimenti connessi alle misure di cassa integrazione e di richiesta di finanziamenti del decreto Liquidità, vengono ora anche a scadenza le misure previste dal decreto Rilancio. Il rischio è che studi professionali ed uffici amministrativi si ritrovino di fronte ad una massa ingestibile di dati da elaborare. L’invito è a prendere atto della grave situazione, già da tempo segnalata e prevedibile, ed intervenire tempestivamente, evitando le dispettose ed irrispettose proroghe dell’ultimo minuto».
In effetti, da oggi, martedì 16 giugno, fino al 30 sono davvero tante le scadenze fiscali previste.
16 GIUGNO: IVA mensile, saldo IVA annuale, ritenute, contributi INPS ed ENPALS mensili, contributi INPS Gestione Separata, Acconto Imu 2020, estromissione agevolata;
25 Giugno: Intrastat: elenchi delle cessioni e deglio acquisti intracomunitari di beni, nonché delle prestazioni di servizi relativi al mese precedente.
30 Giugno: Modello Redditi 2020 Persone Fisiche.
In relazione al 30 giugno, scadranno i termini per i versamenti senza maggiorazione relativi a saldo 2019 e 1° acconto 2020 Irpef; saldo 2019 di Addizionale Regionale Irpef; saldo 2019 e acconto 2020 di Addizionale Comunale Irpef; Iva su maggiori ricavi/compensi per adeguamento ai risultati degli ISA; saldo 2019 e 1° acconto 2020 imposta sostitutiva contribuenti minimi e forfettari; saldo 2019 e 1° acconto 2020 cedolare secca; acconto 20% per i redditi a tassazione separata (quadro RM); saldo 2019 e 1° acconto 2020 di IVIE e IVAFE; saldo 2019 e 1° acconto 2020 contributi IVS e della Gestion Separata INPS; saldo 2019 con maggiorazione dell’1,2% (0,4% per mese/frazione di mese dal 16 aprile) per i soggetti che non usufruiscono della sospensione fino al 16 settembre 2020.
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