La Cina ha riferito all’Organizzazione Mondiale dell Sanità (OMS) che i negoziati continuano ma un team di ricerca dell’agenzia, che ha il compito di indagare sull’origine della pandemia di Covid-19, non ha ancora ricevuto i visti necessari per entrare nel Paese.

Hua Chunying, portavoce del ministero degli Affari esteri cinese, ha affermato: «La pandemia nel mondo è ancora molto grave e anche la Cina sta facendo tutto il possibile per prevenirla e controllarla», aggiungendo che non è «soltanto una questione di visti». La portavoce ha spiegato che Cina e OMS stanno proseguendo il dialogo sulla «data e le modalità precise della visita del gruppo di esperti».

Del team fanno parte dieci scienziati, scelti dall’OMS dopo un lungo processo di selezione, con l’obiettivo di scoprire l’origine del nuovo coronavirus e come sia stata possibile la trasmissione all’uomo.

Questa visita, però, mette in apprensione il regime cinese, preoccupato di staccarsi da ogni responsabilità circa l’epidemia che ha causato oltre 1,8 milioni di morti in tutto il mondo.

È stato il capo dell’OMS ad annuncire che la squadra investigativa di esperti non ha potuto raggiungere la Cina, sottolineando di essere «molto deluso». Ai giornalisti Tedros Adhanom Ghebreyesus ha detto: «Siamo stati informati che i funzionari cinesi non hanno completato le autorizzazioni necessarie per l’arrivo della squadra in Cina. Sono molto deluso da questa notizia perché due membri avevano già intrapreso il viaggio e gli altri non sono potuti partire all’ultimo momento».

La Cina, nonostante abbia quasi debellato la malattia (anche se ogni notizia da lì va sempre presa con le pinze), è stata spesso accusata di avere diffuso il coronavirus in tutto il mondo o volontariamente o no. Accuse mosse soprattutto dal presidente uscente degli Stati Uniti d’America Donald Trump.

Di recente, le autorità cinesi hanno anche condannato una giornalista a 4 anni di reclusione per avere raccontato ciò che stava succedendo a Wuhan durante la quarantena dell’inizio del 2020.

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