“Non è più possibile sprecare altro tempo: è necessario che le istituzioni intervengano per colmare l’incredibile buco normativo che, oggi, rende del tutto assurda la legislazione in tema di scioglimento dei comuni per mafia, con la conseguenza paradossale che spesso i responsabili delle infiltrazioni possano ricandidarsi tranquillamente”. È quanto dichiara il deputato Riccardo Nuti, membro di commissione Antimafia, che ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e al direttore generale del Dis (Dipartimento Informazioni per la Sicurezza), Alessandro Pansa, dopo l’audizione cui i due hanno partecipato in commissione lo scorso 6 dicembre.

“In quell’occasione – scrive Nuti nella sua missiva – ho rivolto un quesito su un assurdo buco normativo. In particolare, si tratta dell’incandidabilità ad elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, che si svolgono nella regione nel cui territorio si trova l’ente interessato dallo scioglimento». «Sfortunatamente – precisa ancora Nuti – la legge stabilisce che l’incandidabilità è limitata al primo turno elettorale successivo allo scioglimento e solo qualora l’incandidabilità sia stata dichiarata con provvedimento definitivo. Ciò lascia aperte le porte ai soliti “furbetti” che riducono la legge italiana al proprio interesse. E così capita che basta un ricorso dinanzi a una sentenza di incandidabilità di primo grado per potersi nel frattempo liberamente ricandidare; oppure ancora basta “saltare” un turno di elezioni anche regionali per poi potersi ricandidare nel comune sciolto per mafia che nel frattempo è tornato al voto. Insomma, vere e proprie follie che purtroppo sono capitate troppo spesso negli ultimi anni”.

“È del tutto evidente – continua Nuti – che in questo modo si invalida la normativa vigente, oltre a rendere del tutto vano il lavoro, faticoso e spesso osteggiato dalla popolazione locale, dei commissari straordinari chiamati a riportare gli enti locali sciolti nel solco della democrazia”. “Ecco perché – conclude Nuti – nella lettera ho ricordato al presidente Gentiloni la mia proposta di legge, che contiene ulteriori interventi normativi per rendere la legislazione più coerente ed effettiva, e la possibilità che lui ha di intervenire immediatamente tramite decreto. Se si vuole, il modo e gli strumenti per risorgere senza correre il rischio di ricadere nelle mani della criminalità, ci sono”.