Domani, martedì 4 novembre, sarà una giornata di sciopero nazionale per il mondo della scuola e dell’università. L’agitazione è stata proclamata dal Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente (SISA) e dall’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università, come confermato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con un avviso ufficiale del 28 ottobre.

Le lezioni saranno dunque a rischio in tutto il Paese, con possibili disagi per studenti e famiglie. Le istituzioni scolastiche hanno invitato i genitori a verificare personalmente, nella mattinata del 4 novembre, la presenza dei docenti e il regolare svolgimento delle attività didattiche.

Chi partecipa allo sciopero

L’astensione dal lavoro interesserà tutto il personale del comparto Istruzione e Ricerca, compresi dirigenti scolastici, docenti e personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario), sia con contratto a tempo indeterminato che determinato, nelle scuole di ogni ordine e grado.

Ma non solo: la protesta si estende anche al settore universitario, dove sono chiamati a partecipare personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, oltre ad assegnisti di ricerca, ricercatori a tempo determinato, borsisti e docenti a contratto.

Le motivazioni dello sciopero

Tra le ragioni indicate dal SISA, figurano richieste che puntano a una profonda riforma del sistema scolastico e universitario.

In particolare, il sindacato chiede:

  • L’abolizione del concorso per dirigente scolastico, sostituendolo con una figura elettiva sul modello universitario, scelta tra i membri del collegio docenti con laurea magistrale e almeno tre anni di esperienza nel ruolo di primo collaboratore;
  • L’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili per docenti e personale ATA in ogni ordine di scuola;
  • La creazione di un ruolo unico docente, con uguale orario e salario dall’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado;
  • Un aumento salariale netto del 20% per compensare l’inflazione e la perdita di potere d’acquisto accumulata negli ultimi anni.

Scuola e università unite nella protesta

Lo sciopero del 4 novembre coinvolgerà, quindi, non solo la scuola ma anche l’università, in un fronte comune che riunisce insegnanti, dirigenti, tecnici, amministrativi, bibliotecari e ricercatori. Un movimento che intende portare all’attenzione del governo la necessità di investire di più nell’istruzione pubblica, migliorando condizioni di lavoro, retribuzioni e governance del sistema educativo.

Disagi previsti e raccomandazioni

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha avvertito che potrebbero verificarsi sospensioni delle lezioni o variazioni dell’orario scolastico. Le famiglie sono dunque invitate a informarsi direttamente presso le segreterie per accertarsi dell’effettivo svolgimento delle attività nella giornata di martedì.