Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha deciso di chiudere le scuole primarie e secondarie in Campania da domani, venerdì 16 ottobre, fino a venerdì 30. Si è appreso che è stata decisa la sospensione anche delle attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno.

Oltre allo stop delle scuole, dovuto al «livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico», l’ordinanza vieta «le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente».

Sono, inoltre, sospese le attività di circoli ludici e ricreativi si raccomanda agli enti e uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza. A tutti gli esercizi di ristorazione, poi, è fatto divieto di vendita con asporto dalle ore 21, mentre resta consentito il delivery senza limiti di orario.

In Campania, oggi. a fronte di 13.780 tamponi effettuati, sono stati scoperti 1.127 casi di positività al coronavirus, 72 dei quali sintomatici, asintomatici invece 1.055 soggetti. Si sono registrate oltre 317 guarigioni e 9 decessi, avvenuti negli ultimi cinque giorni ma registrati solo oggi.

LE REAZIONI

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha commentato così: «La scuola deve essere l’ultima cosa che chiude: lo dico con rispetto del presidente De Luca. Bisogna mettersi nei panni delle famiglie e dei ragazzi: la didattica a a distanza non può essere l’orizzonte. Facciamo più Smart Working se necessario ma lasciamo i ragazzi a scuola».

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a Zapping, su Rai Radio 1 ha affermato: «È una decisione gravissima e profondamente sbagliata e anche inopportuna. Sembra ci sia un accanimento del governatore contro la scuola. In Campania lo 0.75% degli studenti eèrisultato positvo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c’è crescita contagi non è  di certo colpa della scuola».

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