Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all’università Statale di Milano, intervistato da La Stampa, ha affermato: «Non possiamo permetterci di rinunciare alle precauzioni. L’Italia, grazie a un serio lockdown, ha una posizione di vantaggio rispetto a molti altri Paesi, che però si può perdere alla prima distrazione».

Il primario dell’ospedale Sacco si è detto d’accordo con la dura critica del Comitato Tecnico Scientifico sulla capienza del 100% sui treni, scongiurata da un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza: «Capisco i turisti che viaggiano scomodi, ma se devo fare il mio mestiere dico che è meglio aspettare a togliere le distanze. Cts troppo duro? I miei colleghi non sono nati ieri. Sembrano severi, ma spesso mi trovo in linea con le loro decisioni».

«Anche sulle discoteche è passata la linea dura? Vanno evitati gli assembramenti, pure allo stadio, e anche all’aperto in caso di contatti ravvicinati è bene non dimenticare distanze e mascherine», ha proseguito l’esperto.

E poi: «Se il virus è mutato? È lo stesso dell’inizio e sperare che sparisca da solo come la Sars mi pare complicato. Sulla seconda ondata non è questione di stagioni, ma di focolai che non sfuggono al controllo».

Infine, Galli ha affermato: «La polemica sui migranti è strumentale, c’è molto più virus in Italia di quanto possa arrivarne da loro, anche se in un mondo globalizzato ogni ingresso è rischioso».

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