Sergio Mattarella, in visita all’Università della Basilicata, a Potenza, per l’apertura del 40° Anno Accademico, ha parlato della tragedia di Cutro e ha affermato: “Di fronte all’evento drammatico avvenuto sulle coste calabresi il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell’Italia e della UE, perché questa è la risposta vera”.

“Intere famiglie lasciano la loro terra per cercare un futuro altrove”

Il Capo dello Stato ha aggiunto: “Sulle coste della Calabria si è verificato un tragedia che ha coinvolto e commosso il nostro Paese. I profughi afgani ci hanno fatto tornare in mente quanto il nostro Paese ha fatto due anni fa, con la presa del potere dei talebani, per portare in Italia tutti i cittadini che hanno collaborato. Nessuno è stato lasciato, tutti sono stati accolti in Italia. Ci tornano in mente le scene dei cittadini che all’aeroporto imploravano un passaggio e ci fanno comprendere perché intere famiglie cercano di lasciare la loro terra per cercare un futuro altrove”.

Il presidente della Repubblica ha proseguito: “La libertà non è effettiva se non è appannaggio di tutti: in un mondo che è sempre più una comunità raccolta, interconnesso, la mancanza di libertà o di esercizio di diritti in un luogo colpisce tutti, ovunque”.

“In Iran c’è un regime che soffoca i propri figli”

Mattarella ha anche ricordato quanto sta accadendo in Iran: “Voglio ringraziare in particolare Pegah Moshir Pour: le sue parole sono un forte richiamo ai diritti umani e alla libertà. Pensando a quel Paese ricco di storia e di tradizione che vede un regime che soffoca i propri figli”.

L’intervento di Mattarella è stato salutato con una standing ovation di tutto il pubblico dell’aula Quadrifoglio. Mentre lasciava il palco il presidente si è fermato molte volte per stringere le mani dei tanti presenti.

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