Altra drammatica storia attorno al mondo giovanile, suicida uno studente dell’università Federico II di Napoli. Ad emergere sullo sfondo una storia fatta di bugie e sensi di colpa. Pare che il ragazzo, un 25enne, avesse raccontato alla famiglia di essere ad un passo dalla laurea. Ma così non era. Alla fine ha deciso di togliersi la vita, probabilmente sopraffatto dalle sue stesse bugie, dalla paura di far cadere un castello che lui stesso aveva costruito. E anche la paura di deludere le persone a lui care che avevano creduto in lui.
Un biglietto d’addio
L’universitario, come racconta il quotidiano ‘La Repubblica’, ha lasciato un biglietto ai genitori e ha compiuto l’estremo gesto. Il ragazzo era iscritto ad una delle facoltà dell’università napoletana. Secondo una prima ricostruzione dei fatti avrebbe annunciato la sua laurea con discussione della tesi il 7 dicembre. Ma in realtà lui non figurava tra i convocati. Per il semplice motivo che in realtà non aveva mai sostenuto un esame. Aveva raccontato una serie di bugie ai propri genitori e alla fine si è ritrovato stritolato dai sensi di colpa e dalla vergogna. Così dopo aver girovagato di notte il 25enne, di Caserta, si è lanciato dal ponte dell’acquedotto Carolino, che sovrasta la Valle di Maddaloni. Per lui non c’è stato nulla da fare: è precipitato da un’altezza di circa 50 metri.
Il messaggio del rettore
Cordoglio e tanta tristezza esternati dal rettore della Federico II, Matteo Lorito. Ai social ha lasciato un messaggio. “Un caso tristissimo e disperato – ha scritto -. Siamo profondamente addolorati. A nome di tutta la comunità accademica mi stringo alla famiglia e agli amici del ragazzo. Il dolore e il senso di smarrimento per una morte così tragica sono profondissimi. La perdita di un nostro studente segna una sconfitta e deve essere motivo di riflessione per noi che abbiamo la responsabilità di accompagnare i ragazzi nella crescita personale e professionale, nella costruzione del progetto di vita, dando sicurezze tanto più necessarie in tempi difficili e incerti”.
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