Il bilancio delle vittime dei terremoti che hanno colpito il sud della Turchia e il nord della Siria, secondo i dati ufficiali, è salito a 4.890. In Turchia, inoltre, l’agenzia per le emergenze e disastri turca Afad ha reso noto che i feriti sono 20.426 e gli edifici distrutti 5.775.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha, poi, diffuso un’altra stima: fino a 23 milioni di persone potrebbero essere state colpite dal sisma, tra cui cinque milioni di persone vulnerabili. Le vittime, invece, potrebbero essere oltre 20mila. Lo ha dichiarato Adelheid Marschang, responsabile delle emergenze dell’OMS, al comitato esecutivo dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite.
Orhan Tatar, funzionario dell’autorità turca per la gestione dei disastri, ha anche comunicato che sono state salvate oltre 7.800 persone in 10 province della Turchia, comunicando che, prima del terremoto, nell’area interessata vivevano 13,5 milioni di persone.
Si è appreso che è sbarcato ad Adana, in Turchia, alle 6 ora italiana, il contingente dei vigili del fuoco italiani inviato in soccorso alla popolazione colpita dal terremoto. Trasportato con un aereo C130 dell’Aeronautica Militare, partito nella tarda sera di ieri da Pisa con scalo a Pratica di Mare, è composto da 50 vigili del fuoco dei team Usar di Toscana e Lazio. Si tratta di personale specializzato per la ricerca di dispersi sotto le macerie, che ha operato nelle analoghe emergenze in Italia e all’estero. Nel gruppo, 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento della Protezione civile.
Ad Agorà, infine, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in collegamento telefonico, ha riferito di un italiano disperso: “L’Unita di Crisi della Farnesina ha contattato tutti gli italiani che si trovavano nell’area del terremoto, li abbiamo contattati tutti tranne uno, ma non ci sono collegamenti e continuiamo a cercarlo. Siamo in contatto con le autorità turche ma al momento non abbiamo notizie. Stiamo facendo di tutto per trovarlo e non appena avremo notizie le forniremo”.
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