Una mattina come tante, un intervento considerato ordinario, e un cantiere che in pochi istanti si è trasformato nell’ennesimo luogo di morte sul lavoro. Mercoledì 3 dicembre, alle prime ore del giorno, a Ponte San Nicolò, alle porte di Padova, Nicola Pagan, operaio 58enne residente a Piove di Sacco, è deceduto dopo essere stato travolto da una massa di terra all’interno di uno scavo.
La vittima era dipendente della ditta Romanato Scavi, con sede a Brugine, impegnata in un intervento per la posa di tubature dell’acqua e il rifacimento delle fognature in via Primo Levi. Secondo la prima ricostruzione, Pagan si trovava all’interno di uno scavo quando il terreno, smosso poco prima dalle operazioni con i mezzi, ha improvvisamente ceduto, schiacciandolo dalla vita in giù. A dare l’allarme sono stati i colleghi, che si sono precipitati per liberarlo nel tentativo disperato di aiutarlo.
I soccorsi immediati e il malore improvviso
Sul posto è arrivato rapidamente il personale del 118, che ha tentato a lungo di rianimare l’uomo. Ma ogni sforzo si è rivelato inutile: Nicola Pagan è morto poco dopo. Secondo quanto riferito, il 58enne potrebbe aver accusato un malore subito dopo essere stato travolto dal materiale appena rimosso. La dinamica esatta è al centro di una ricostruzione dettagliata da parte degli inquirenti. Nel cantiere era presente anche un operatore alla guida di una ruspa, che – secondo le prime informazioni – potrebbe a sua volta aver avuto un malore proprio nel momento dell’incidente. Questa circostanza è una delle piste che gli investigatori stanno analizzando con attenzione.
Cantiere sotto sequestro e inchiesta per omicidio colposo
Subito dopo la tragedia, l’area è stata posta sotto sequestro. La Procura della Repubblica di Padova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, come avviene in tutti i casi di incidenti mortali sul lavoro.
Sul luogo sono intervenuti i Carabinieri della stazione locale e i tecnici dello Spisal dell’Azienda Ulss 6 Euganea, incaricati di verificare:
- le condizioni operative del cantiere;
- le procedure di sicurezza adottate;
- l’eventuale presenza di criticità strutturali nello scavo;
- e ogni altro elemento che possa chiarire se l’incidente fosse evitabile.
È stata inoltre disposta l’autopsia sulla salma di Nicola Pagan, indispensabile per stabilire se la morte sia sopraggiunta a causa del trauma, del malore o di una combinazione dei due fattori.
Nicola Pagan: un lavoratore esperto, colpito mentre svolgeva il suo lavoro
La vittima, 58 anni, era un operaio esperto. Viveva a Piove di Sacco e da anni lavorava nel settore degli scavi e delle opere di sottoservizi. Una professionalità costruita con esperienza sul campo che, purtroppo, non è bastata a proteggerlo da un cedimento improvviso del terreno.
Lo sapevi che…?
Gli incidenti legati al cedimento del terreno negli scavi rappresentano una delle cause più gravi e frequenti negli interventi di posa tubazioni. Il rischio aumenta quando:
- il materiale è stato rimosso da poco;
- non sono presenti armature o protezioni laterali;
- il suolo è reso instabile da pioggia o vibrazioni dei mezzi.
Per questo motivo, le normative italiane richiedono valutazioni dettagliate e misure di messa in sicurezza in ogni fase dello scavo.
Domande frequenti (FAQ)
- Il cedimento del terreno negli scavi è frequente? Può accadere, soprattutto in scavi profondi o in terreni instabili. È una delle cause principali degli incidenti mortali in cantiere.
- Perché il cantiere è stato sequestrato? Per permettere a Procura, Carabinieri e Spisal di ricostruire con precisione l’accaduto ed evitare modifiche accidentali alla scena.
- Cosa deve stabilire l’autopsia? Se la morte è stata causata dal cedimento della terra, da un malore, o da una combinazione dei due fattori.
- Perché è stata aperta un’indagine per omicidio colposo? È la procedura prevista in caso di morte sul lavoro per verificare eventuali responsabilità.
- Chi conduce le verifiche sulla sicurezza? Lo Spisal dell’Ulss 6 Euganea, insieme ai Carabinieri e alla Procura di Padova.
Foto: Padova Today.






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