- Controlli in tutta Italia contro le truffe sui Fondi Ue
- Sotto analisi il settore agricolo e i contributi Agea ma non solo quelli
- Sedici gli imprenditori denunciati
- Accuse di falso ideologico e di truffa aggravata
- Molto diffuso l’uso di falsi terreni per aumentare le estensioni agricole e l’entità dei contributi
Pigia sull’acceleratore lo Stato per contrastare le truffe all’Unione Europea. In questi ultimi giorni in particolare ci si è concentrati su uno dei settori più a rischio, vale a dire quello dei contributi pubblici soprattutto di origine comunitaria destinati all’agricoltura. Ad avere organizzato un’ulteriore stretta nelle maglie dei controlli sono stati i carabinieri del reparto per la tutela agroalimentare che hanno individuato e denunciato 16 imprenditori agricoli, operanti in diverse aree del territorio nazionale, ritenuti responsabili dei reati di “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” e “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.
Il giochetto dei finti terreni
Secondo quanto accertato dai militari dell’Arma, gli agricoltori attestando falsamente la disponibilità di terreni di proprietà dello Stato o di altri ignari effettivi proprietari, nonché il possesso di requisiti soggettivi ed oggettivi previsti per la presentazione delle domande di aiuto, hanno indotto in errore le Agenzie per l’erogazione dei fondi in agricoltura, ottenendo così indebiti finanziamenti che sono previsti dalla Politica Agricola Comune (Pac) per complessivi 429 mila euro e causando un grave danno al patrimonio pubblico. L’operazione tende ad aumentare le superfici disponibili e dunque ad ottenere maggiori contributi rispetto a quelli spettanti
Confische e sanzioni
Inoltre, si è proceduto a sottoporre a sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca, di beni mobili e immobili per un importo complessivo di 176 mila euro. Ad essere state elevate anche sanzioni amministrative per un totale di 46 mila euro con invio del rapporto per danno erariale alla competente Procura della Corte dei Conti, finalizzato al recupero delle somme indebitamente percepite.
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