Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – che ha avuto un incidente automobilistico senza conseguenze – ha comunicato che una diga è stata colpita da missili russi nella sua città natale ed è stato disposta l’evacuazione dei residenti.

Kryvyi Rih, la più grande città dell’Ucraina centrale con una popolazione stimata prima della guerra di 650mila abitanti, è stata colpita ieri, mercoledì 14 settembre da otto missili da crociera, come riportato dagli stessi ucraini.

Gli attacchi hanno centrato la diga del bacino idrico di Karachunov. Perciò, Zelensky ha ancora una volta parlato di Russia “stato terrorista”, spiegando che il sistema idrico “non ha valore militare” e centinaia di migliaia di civili dipendono da esso ogni giorno.

Oleksandr Vilkul, capo dell’amministrazione militare di Kryvyi Rih, ha affermato: “Per evitare rischi inutili, chiedo gentilmente ai residenti di alcune strade di evacuare”, spiegando che 112 case sono state allagate e che sono in corso i lavori per riparare la diga sul fiume Inhulets. Kirill Timoshenko, vice capo dell’ufficio del presidente, ha dichiarato che non ci sono state vittime civili nell’attacco.

La notizia è stata confermata da alcune testate internazioni, come Al Jazeera: l’inviato Gabriel Elizondo ha riportato che le squadre di emergenza stanno lavorando per mitigare i danni: “L’attacco ha causato danni significativi alla diga. Non è chiaro esattamente il motivo per cui i russi hanno scelto di prendere di mira la diga ma forse proprio perché è la città natale di Zelensky”.

Diga colpita dai russi.

Infine, il vice del Consiglio regionale, l’ucraino Sergiy Lyshenko, a Espresso TV, ha annunciato: “Gli occupanti hanno ritirato truppe ed equipaggiamenti da molti villaggi e città vicini alla linea di contatto nella regione di Zaporizhzhia. A Dniprorudny sono rimaste solo le forze della polizia che collabora con i russi. Soldati ed equipaggiamento sono stati trasferiti a Vasylivka, nell’Ucraina sud-orientale. I russi hanno portato via perfino apparecchiature bancarie. Ora il lavoro delle filiali delle banche russe e l’emissione di denaro e’ stata interrotta, di conseguenza, gli occupanti si aspettano di doversi ritirare”.

Articoli correlati