Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato oggi, mercoledì 1 giugno, che le ulteriori armi fornite dagli USA all’Ucraina non aiuta la ripresa dei negoziati di pace tra Kiev e Mosca: “Crediamo che gli Stati Uniti stiano aggiungendo di proposito e diligentemente benzina sul fuoco. Gli Stati Uniti, ovviamente, aderiscono davvero alla linea di combattere la Russia fino all’ultimo ucraino”, ha detto Peskov.

Il portavoce ha anche affermato che “i residenti delle regioni di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia dovrebbero assumere le decisioni che riguardano il proprio futuro”, prendendo quelle “migliori”. Peskov ha, inoltre, rivelato che non è stato raggiunto “un accordo preciso” sulla questione dell’esportazione di grano dai porti del Mar Nero, sottolineando che il mondo è sull’orlo di una crisi alimentare profonda collegat alle sanzioni occidentali “assolutamente illegali” nei confronti della Russia. A proposito di quest’ultime, “Mosca sta adottando misure sistematiche e mirate per ridurre al minimo le conseguenze dell’embargo parziale dell’UE sul petrolio russo”.

Il portavoce del Cremlino ha, inoltre, non escluso “a priori” un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky non è escluso “a priori”, che potrebbe esserci per la firma di un accordo di pace tra Russia e Ucraina: “A priori, nessuno esclude un incontro del genere, non è mai stato escluso, ma deve essere preparato. Ha senso che Putin e Zelensky si incontrino solo per finalizzare un documento. E il lavoro sul documento è stato interrotto molto tempo fa e da allora non è stato ripreso”.

La Russia, poi, “non crede” a Zelensky che ha affermato che l’Ucraina non attaccherà il territorio russo se dovesse ricevere i lanciarazzi multipli statunitensi MLRS: “Per fidarsi, è necessario avere esperienza di casi in cui le promesse fatte sono state mantenute. Sfortunatamente, questo non è accaduto”, ha detto Peskov.

Infine, il portavoce del Cremlino ha dichiarato di non avere informazioni sulle circostanze della morte di un giornalista francese in Ucraina, durante un bombardamento attribuito alle forze russe: “Per trarre conclusioni, c’è bisogno di informazioni dettagliate su dove è successo, in quali circostanze, che cosa è la verità e che cosa non lo è. Non disponiamo di queste informazioni”.

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