Il presidente russo Vladimir Putin ha disposto la legge marziale nelle quattro province dell’Ucraina annesse da Mosca dopo che i funzionari locali hanno avvertito di una imminente controffensiva nella città chiave di Kherson.
Putin ai membri del Consiglio di sicurezza ha detto: “Stiamo lavorando per risolvere compiti molto complessi e su larga scala per garantire un futuro affidabile per la Russia, il futuro del nostro popolo”.
La legge, pubblicata sul sito web del Cremlino, conferisce poteri di emergenza di vasta portata ai capi insediati dalla Russia delle province di Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson, che Mosca ha di recente proclamato annesse dopo gli ormai noto referendum-farsa.
Il decreto del Cremlino, inoltre, dispone la “mobilitazione economica” in otto province confinanti con l’Ucraina, compresa la Crima, annessa dalla Russia nel 2014.
Putin ha spiegato che sta concedendo ulteriore autorità ai leader di tutte le province russe per mantenere l’ordine pubblico e aumentare la produzione a sostegno dell”operazione militare speciale’ di Mosca, che sta entrando nel suo ottavo mese. La legge limita anche la libertà di movimento dentro e fuori le otto province russe al confine con l’Ucraina.
Nel suo discorso, Putin ha anche accennato a un’ulteriore escalation della guerra, definendo “sataniste” le autorità ucraine che hanno ignorato gli avvertimenti della Russia: “Abbiamo ripetutamente dato la possibilità al comando dei satanisti di tornare in sé. Ma non siamo stati ascoltati. Ora sarà tutto diverso, detteremo i termini”.
Poco dopo le dichiarazioni di Putin, il suo portavoce, Dmitry Peskov, ha affermato che il governo non ha intenzione di chiudere i confini internazionali del Paese.
Infine, la Russia sta pensando di evacuare 50-60mila persone da Kherson in vista della controffensiva ucraina ma Kiev parla di propaganda di Mosca ma anche di preparazione di un attacco di forte portata.
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