Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato oggi, lunedì 4 luglio, al proprio esercito di continuare l’offensiva nell’Ucraina orientale dopo la presa di Lysychansk.
Putin ha detto, durante una trasmissione televisiva, che le forze russe “devono svolgere le missioni secondo i piani già approvati. Spero che anche negli altri settori accada ciò che è successo a Lugansk”. Il presidente russo, congratulandosi per la vittoria con il ministro della Difesa Sergei Shoigu, ha affermato, inoltre, che le forze russe che hanno partecipato al combattimento dovrebbero “riposare assolutamente e recuperare la loro preparazione militare”, mentre altre unità continuano a combattere in altre aree.
Dal punto di vista ucraina, Serguiï Gaïdaï, governatore della regione di Lugansk, ha spiegato che l’esercito di Kiev sta continuando a difendere “una minuscola parte (del territorio, n.d.r.) in modo che il nostro esercito possa” preparare una nuova linea di difesa. I combattimenti sono in corso a Bilogorivka, località a confine con la regione di Donetsk, a pochi chilometri a ovest di Lysychansk.
Comunque sia, il Cremlino ha fatto intendere che, pur avendo ottenuto il controllo dell’area secessionista del Lugansk, l’operazione militare speciale continua e, stando a quanto dichiarato dallo Stato maggiore ucraino su Facebook, le truppe russe hanno oltrepassato il fiume Siverskyi Donets in direzione di Kramatorsk, prossimo obiettivo: “Nella direzione di Slovyansk, le unità nemiche stanno cercando di stabilire il controllo sugli insediamenti di Bogorodichne, Mazanivka e Dolyna con azioni d’assalto. I combattimenti continuano”, si legge sul rapporto.
Infine, come riportato dalla Tass, il Ministero della Difesa russo ha parlato di 5mila perdite per l’esercito ucraino, di cui oltre 2mila uccisi.