Ieri sera, mercoledì 5 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legge con l’obiettivo di contenere la crescita dei contagi di coronavirus in Italia.

Come spiegato da Palazzo Chigi, il testo introduce l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno 50 anni e più.

Per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età sarà necessario il Green Pass Rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro dal 15 febbraio prossimo. Quindi, o dovranno essere guariti dal Covid-19 o vaccinati: non sarà sufficiente l’esito negativo del tampone antigenico rapido o molecolare. L’obbligo vaccinale, inoltre, è esteso, senza limiti di età al personale universitario che così viene equiparato a quello scolastico.

Ci vorrà, invece, il Green Pass base – la Certificazione verde COVID-19 per vaccinazione, guarigione, test antigenico rapido o molecolare con risultato negativo – per coloro che intendono accedere ai servizi alla persona (come le parrucchierie e i centri estetici).

Inoltre, il Green Pass base sarà necessario anche per accedere a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, fatte salve eccezioni che saranno individuate con atto secondario per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona.

Chi può chiedere se si è vaccinati?

Come spiegato su laleggepertutti.it, “un dipendente non è mai tenuto a rispondere ai colleghi su argomenti riguardanti la sua salute. Per cui chi vuol sapere da un collega se questi si è sottoposto alla vaccinazione obbligatoria Covid-19 non ha diritto a una risposta, neanche se la questione possa interessare per evitare contagi. Spetta piuttosto al datore di lavoro garantire la salute negli ambienti lavorativi (art. 2087 cod. civ.) e non ai singoli dipendenti”.

Invece, per quanto concerne il datore di lavoro, “in linea generale neppure quest’ultimo ha diritto di porre domande in materia, né al momento del colloquio di lavoro, né in una fase successiva. È piuttosto il medico aziendale il soggetto preposto a valutare l’idoneità del lavoratore alla mansione, per poi comunicarla al datore di lavoro: quindi il medico stesso potrà chiedere informazioni ‘sanitarie’ al dipendente”.

Tuttavia, se in un determinato ambiente di lavoro è richiesta per legge la vaccinazione, allora “è onere del datore assicurarsi che tutti i suoi dipendenti siano vaccinati”.

Quindi, un collega di lavoro non ha il diritto di sapere se un altro dipendente sia o meno vaccinato. Un datore di lavoro sì ma soltanto se il luogo prevede l’obbligo vaccinale.

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