Robert Gallo è il virologo americano che, nel 1983, scoprì il virus HIV di tipo 1, insieme a Luc Montagnier e Françoise Barré-Sinoussi. Oggi è il direttore dell’Institute of Human Virology presso la University of Maryland a Baltimora, negli USA.
Ebbene, intervistato da Avvenire, Gallo ha affermato: «Il vaccino contro la poliomelite è sicuro, è stato somministrato a miliardi di persone, senza complicazioni e produce una forte immunità innata nel paziente, quindi attraverso una risposta del sistema immunitario rapida ma non specifica. Credo anche però, che esso non possa funzionate molto a lungo».
Gallo da tre mesi lavora a un piano b sul Covid-19: usare il vaccino della poliomelite contro il coronavirus. «Tuttavia – ha spiegato Gallo – malgrado quest’immunità non duri probabilmente più di alcuni mesi, questo vaccino potrebbe essere usato più volte, magari abbassando la curva dei contagi e dandoci un anno o più pre trovare una vaccino specifico contro il Covid – 19».
A proposito, poi, delle accuse statunitensi contro la Cina sul ritardo della diffusione dei dati dell’epidemia, Gallo ha detto: «Se davvero fosse stato nascosto qualcosa come potremmo saperlo? Scherzi a parte, io non penso davvero che nascondere i dati sia un costume dei colleghi cinesi, ma, riguardo al loro governo è una domanda legittima. Una domanda alla quale, tuttavia, non possiamo rispondere».
Il virus è più aggressivo nelle aree temperate e non in Africa on nel Sud Est Asiatico? «L’infettività sembra essere legata alla temperatura come dimostrano gli studi di Mo Sajadi e in modo più dettagliato quello più recente di Davide Zella e Francesca Benedetti, che lavorano presso il nostro studio e vengono dal Nord Italia».
Infine, il virologo ha affrontato il tema degli errori commessi nella lotta al coronavirus: «È stata presentata un’attenzione inadeguata alla virologia e in particolare al Global Virus Network, sono stati utilizzati animali selvatici anche in aree densamente popolate ed è stata dedicata un’insufficiente attenzione all’ambiente». – Fonte: Adnkronos.
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