Guido Silvestri, virologo e docente della Emory University di Atlanta, sul suo profilo Facebook, ha affermato: «Il virus se ne sta andando, a passo veloce, e noi lo accompagniamo volentieri alla porta».

Lo scienziato italiano ha aggiunto: «Oggi (ieri per voi) è il ventisettesimo giorno di fila in cui cala il numero dei ricoveri in terapia intensiva per Covid-19 in Italia – da 1.168 a 1.034, quindi di 134 unità. Siamo ormai a circa un quarto del picco (4.068 ricoveri) di alcune settimane fa. Ma è l’entità del calo che impressiona: 21,3% nel giro di 2 giorni. Insomma: le terapie intensive si stanno davvero svuotando. Ed è importante che scenda anche il numero dei ricoveri totali (da 14.636 a 13.834, calo di 802 unità, ed ora sono 3mila in meno di 5 giorni fa). Il virus se ne sta andando, a passo veloce, e noi lo accompagniamo volentieri alla porta».

Silvestri, a proposito del dibattito sull’aggressività diminuita o meno del nuovo coronavirus, ha detto: «Già che ci sono approfitto per pregare chi legge di aiutarmi ad evitare un’altra stucchevole polemica tra esperti (il virus sta diventando più buono, sì o no?). È chiaro che la malattia sembra meno grave di alcune settimane fa. Potrebbe essere il caldo (che causa infezioni con inoculo virale più basso), e/o la nostra migliorata capacità di trattare la malattia, e/o il virus che si ‘adatta’ al nuovo ospite riducendo la patogenesi (un fenomeno ben noto a chiunque conosce la virologia)».

In ogni caso, «discutere quest’ultima possibilità alla luce della propria esperienza clinica e conoscenza teorica non significa fare ‘pseudoscienza’, come ha paventato con parole poco felici un collega (nel senso di ‘endowed professor’ in una università americana) in un talk-show televisivo italiano. Detto questo, nessuno è perfetto. Frasi infelici ne ho scritte anch’io. Adesso chiudiamola qua e concentriamoci sul vero nemico, Sars-CoV-2, che è alle corde ma non ancora Ko».