• Uno studio ha risposto alla domanda circa l’efficacia di vitamina C e zinco sul Covid-19.
  • La ricerca è stata interrotta anzitempo perché i risultati sono stati insignificanti.

La vitamina C e lo zinco possono aiutare a combattere il Covid-19? No, neanche a dosi elevate. Questo l’esito di un primo studio clinico randomizzato per testate i due integratori sotto controllo medico. Ne dà notizia la CNN.

Ora, nonostante l’uso popolare della vitamina C e dello zinco per contrastare o diminuire la gravità del raffreddore e dell’influenza, il nuovo studio, pubblicato ieri, venerdì 12 febbraio, su JAMA Newtork Open, ha rivelato che i due integratori non hanno alcun beneficio nelle persone che si isolano in casa per il Covid-19. I risultati, infatti, sono stati così insignificanti che la ricerca è stata interrotta anzitempo.

La dott.ssa Erin Michos della John Hopkins University e il dr. Miguel Cainzos-Achirica della Houston Methodist, hanno affermato in una nota congiunta: «Sfortunatamente, questi 2 integratori non sono stati all’altezza del loro clamore».

Nel dettaglio, la sperimentazione clinica è consistita nella somministrazione di dosi elevate di ciascun integratore da solo e in combinazione in uno dei tre gruppi di 214 adulti che si stavano riprendendo a casa. Un quarto gruppo ha ricevuto cure standard (riposo, idratazione e farmaci per ridurre la febbre ma senza gli integratori).

Il dott. Milind Desai, cardiologo della Cleveland Clinic, ha commentato: «Alte dosi di gluconato di zinco (zinco), di acido ascorbico (vitamina C) o di entrambi gli integratori non hanno ridotto i sintomi del SARS-CoV-2».

Le dosi elevate, però, hanno causato alcuni effetti collaterali spiacevoli nei pazienti che hanno assunto gli integratori: «Sono stati riportati più effetti avversi (nausea, diarrea e crampi allo stomaco) nei gruppi che hanno ricevuto gli integratori rispetto al gruppo delle cure abituali», hanno scritto i ricercatori.