Il 31 maggio dello scorso anno Alberto Zangrillo, direttore della Terapia Intensiva del San Raffaele di Milano, affermò che «il virus, dal punto di vista clinico, non esiste più».

Il medico, a L’aria che tira, su La7, ha detto: «Non sono stato per nulla audace, ho semplicemente fotografato la realtà. Il clinico fotografa la realtà e se è bella si sente spinto a renderla pubblica. Non mi rimangio una virgola, quella frase è stata oggetto di speculazione da parte di tristi personaggi in cerca di una ribalta. Ho dato loro da mangiare per un anno. Ora accade quello che è accaduto un anno fa, con l’aggiunta che abbiamo un presidio fondamentale come i vaccini. Non dobbiamo dimenticarci una cosa fondamentale: la cura sul territorio. Se ci chiudiamo in ospedale, abbiamo perso in partenza».

Il 20 aprile del 2020 «dissi che dobbiamo imparare a convivere con il virus. Non sappiamo quanto i vaccini ci tuteleranno, auspichiamo tutti in grande misura. Ma siccome i virus circolano, bisogna identificarli nelle persone e bisogna curare i pazienti tempestivamente. Resto ottimista se diamo spazio alle misure che hanno reso grandioso il nostro sistema sanitario nel mondo. Ci siamo fatti del male da soli dipingendo un numero di morti superiore a quello di altri Paesi che hanno semplicemente contato in modo diverso».

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