Il provvedimento determina la revoca degli affidamenti, il blocco delle gare in corso e l'affidamento della gestione acque e dei depuratori a un commissario.
Ne avrebbero beneficiato, in cambio di favori, politici, professionisti e, secondo l'accusa, anche l'ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede che è stato rimosso dal Consiglio dei ministri.
Il gestore da anni chiude in passivo i bilanci e avrebbe difficoltà a risanare i conti a causa di "inadempienze e/o mancati riconoscimenti di partite economico-finanziarie da parte dell'Ati".
A votare sì sono stati i rappresentanti di 35 comuni su 43, compreso il capoluogo Agrigento. A rappresentare l'Assemblea territoriale idrica in tribunale sarà l'avvocato Giuseppe Mazzarella di Palermo, a cui i sindaci si erano già rivolti per un parere circa la percorribilità legale di questa causa.
” A sollecitare lo stop del rapporto sono i deputati all’Ars Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro, a fronte delle ormai croniche inefficienze del gestore, in vista della riunione dell’assemblea territoriale idrica (ATI) calendarizzata per il prossimo 27 aprile.
"La gravità di quanto emerso deve essere trasmessa alla Magistratura, pertanto entrambe le risoluzioni verranno inviate alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti" sottolinea.
Il prefetto Diomede fu Commissario Straordinario del Comune guidato da Sgarbi sciolto per infiltrazione e ora l'assessore siciliano 'gongola' per l'analogo trattamento riservatogli
L'inchiesta ipotizza un'associazione a delinquere legata anche ad assunzioni a "Girgenti Acque", società che gestisce il servizio idrico e fognario in molti Comuni dell'Agrigentino.
Innumerevoli segnalazioni di disservizi dai cittadini di molti comuni agrigentini, che lamentano scarsa qualità dell'acqua, sia nel colore che nell'odore, turni di erogazione non sufficienti a fronte del pagamento di bollette salatissime.
L'inchiesta è quella ribattezzata "Duty free" su un presunto giro di tangenti all'Agenzia delle Entrate in cambio di - secondo l'accusa - favori e annullamenti di sanzioni tributarie.
di
Redazione
Le somme indebitamente percepite ammonterebbero a 20 milioni
La società Girgenti Acque Spa, non soltanto avrebbe percepito indebitamente i contributi previsti dalla legge regionale ma avrebbe applicato un indice di inflazione diverso da quello previsto, la quota parte di incremento della tariffa, quest'ultima corrispettivo del servizio idrico integrato, con aggravio dei costi a carico dell'utenza.
Il procuratore di Sciacca ha inviato a giudizio immediato i vertici della società idrica accusandoli di truffa per aver fatto pagare canoni di deputazione a 150 utenti non serviti da alcun depuratore
di
Redazione
invasi a secco a causa delle mancate precipitazioni
E’ allarme siccità nei comuni serviti da Girgenti Acque. Ne dà notizia la stessa azienda che ha comunica, che ha partecipato ad una riunione all’assessorato regionale dell’Energia in cui si è affrontato il problema
In provincia di Caltanissetta, ad esempio, l’impianto di Butera è pronto dal 2014 e non è mai entrato in funzione, la Guardia di Finanza ha accertato il cattivo funzionamento di ben 27 depuratori su tutto il territorio nisseno.
Si è completamente interrotta l'erogazione dell'acqua in diversi comuni dell'Agrigentino a causa della rottura dell'acquedotto ' Tre Sorgenti'. Il gusato è avvenuto la notte scorsa.
I disagi riguarderanno Canicattì, fornita da Girgenti acque, e gli enti locali facenti capo all'ex Consorzio Tre Sorgenti: Grotte, Racalmuto, Castrofilippo, Naro, Campobello di Licata e Ravanusa.
Le opere di Simone De Marco sono prodotte su carta in cotone 100%. I colori sono tutti composti da pigmenti naturali, miscelati con glicerina e gomma arabica.