Il piatto piange: sinteticamente si potrebbe riassumere così la situazione dei conti del Comune di Palermo, da tempo in attesa di fondi dal Governo nazionale per riequilibrare la condizione di sovraccreditamento dell’ente. Troppi crediti, un paradosso che mette in seria crisi di liquidità le casse di Palazzo delle Aquile, con la beffa dell’accantonamento di risorse utili per coprire il fondo dei crediti di dubbia esigibilità. Elemento con cui ha combattuto l’ex sindaco Leoluca Orlando e con cui oggi si trova a fare letteralmente i conti anche l’attuale primo cittadino Roberto Lagalla.
L’attacco delle opposizioni: “Dissesto rischio concreto”
Un fronte sul quale proprio l’attuale sindaco del capoluogo siciliano aveva avuto delle interlocuzioni con il Governo Nazionale. Ciò attraverso degli incontri con il vice-ministro uscente Laura Castelli e con il ministro uscente Tiziana Lamorgese. Dialogo che il primo cittadino aveva definito proficuo ma che si è arrestato per cause di forza maggiore, ovvero la caduta del Governo. Fatto che ha portato all’indizione, da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, delle elezioni anticipate fissate per il 25 settembre.
Da allora nulla di fatto, con il piano di riequilibrio che attende ancora l’approvazione in Consiglio Comunale di tutte le delibere propedeutiche e dei bilanci di previsione 21-23 e del 22-24. Stasi sottolineata in un duro comunicato congiunto sottoscritto da tutte le forze di opposizione a Sala delle Lapidi. “Il sindaco e la Giunta non hanno ancora espresso alcun indirizzo politico. Non si si hanno più notizie della firma dell’accordo con lo Stato. Atto che permetterebbe di sbloccare 180 milioni di euro. Il rischio concreto è che ci si avvii verso il dissesto nella assoluta confusione ed in una situazione di estrema incertezza“.
“Città ostaggio delle indecisioni del centrodestra”
Passaggio chiave della lettera congiunta riguarda la sostanziale immobilità del Consiglio Comunale. Organo consiliare fino a qualche giorno bloccato nella sua operatività dalla mancata nomina delle commissioni. Manovra avvenuta soltanto venerdì 26 agosto. “In queste settimane la città è stata ostaggio delle indecisioni interne all’attuale maggioranza di centrodestra, più interessata alla composizione delle Commissioni e alla nomina delle presidenze che all’attività del Consiglio comunale. Ciò invece di affrontare i temi urgenti. Finalmente, dopo quasi un mese dall’insediamento, le Commissioni consiliari sono state convocate per lunedì prossimo. Condizione necessaria ed indispensabile per il funzionamento del Consiglio comunale”.
“Considerati i tanti provvedimenti connessi e propedeutici al bilancio 2021/2023; al bilancio 2022/2024 e al Piano di riequilibrio, molti dei quali, anche per scongiurare l’eventuale dissesto, devono essere approvati entro il 31 agosto 2022, il Sindaco e la sua Giunta, già nei primi giorni successivi all’insediamento, avrebbero dovuto presentare in Consiglio comunale una proposta indicando le soluzioni da attuare”, sottolineano i consiglieri d’opposizione.
“Sindaco venga in aula”
Fatto invece non avvenuto e che ha imposto ai gruppi d’opposizione una strategia diversa. “Dato che ad oggi il sindaco non ha sentito l’esigenza di confrontarsi con il Consiglio comunale e quindi con la città, i gruppi di opposizione, con grande senso di responsabilità istituzionale, invitano il Presidente del Consiglio comunale a convocare immediatamente il Sindaco affinché comunichi ai Consiglio gli intendimenti e le proposte necessarie alfine di evitare il dissesto“.
Operazione non semplice in questo periodo elettorale, anche alla luce di un Governo al momento limitato all’ordinaria amministrazione. Una situazione sulla quale le opposizioni dettano la loro linea di azione. “Lunedì prossimo, durante la prima seduta delle Commissioni chiederemo ai presidenti della Commissione Bilancio e di quella Società partecipate di convocare – tempestivamente – in seduta congiunta l’Assessore al Bilancio. Questo per comprendere le reali intenzioni della Giunta in merito allo schema del bilancio di previsione 2021/2023. Occorre con grande senso di responsabilità affrontare i temi cruciali del governo della città con la dovuta urgenza. Bisogna uscire dallo stato di immobilismo che registriamo essere già ampiamente presente nelle modalità di governo della città“.
La replica del sindaco Roberto Lagalla
Non tarda ad arriva la replica di Roberto Lagalla, che risponde così alle accuse mosse dai componenti delle opposizioni. “Mi rallegro del ritorno in vita politica delle opposizioni. Dispiace dover osservare che l’abbagliante sole d’agosto l’abbia rese cieche. Ciò rispetto al lavoro che, sin dai rispettivi insediamenti, sindaco e giunta hanno portato avanti in un continuo e proficuo confronto con il governo nazionale. Abbiamo ben chiara la road map per portare in sicurezza, nei tempi dovuti e necessari, il bilancio del Comune di Palermo senza che sussista alcun rischio di automatico dissesto come, ancora una volta errando, dichiarano inopinatamente le opposizioni. Il governo della città, ben lungi dall’essere immobile, avrà comunque piacere di riferire al consiglio comunale, insediatosi a ridosso del Ferragosto, ed alle commissioni consiliari, la cui composizione è stata definita solo nelle ultime ore”.
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