La superstrada Ragusa-Catania sarà realizzata con una anticipazione finanziaria della Regione e con la procedura affidata al governatore Nello Musumeci, in qualità di commissario. Lo ha deciso pochi minuti fa il Cipe.
“Mi sembra un significativo passo avanti – dice Musumeci – anticiperemo oltre 600 milioni di euro sui 750 previsti. È una sfida che dobbiamo vincere, dopo decenni di chiacchiere. Ringrazio il governo Conte e in particolare il vice ministro Cancellieri, il ministro Provenzano e l’assessore Falcone per l’importante lavoro preparatorio condotto in questi mesi”.
La notizia viene confermata anche a livello nazionale “Fin dal primo giorno come Vice Ministro delle Infrastrutture e Trasporti il mio impegno per la Ragusa-Catania è stato massimo e sotto gli occhi di tutti. Oggi finalmente il Cipe, in seduta eccezionalmente svolta in videoconferenza per via dell’emergenza Coronavirus in Italia, ha approvato il cambio di soggetto attuatore, il progetto definitivo e l’intero finanziamento dell’opera con 750 milioni di euro. Questa è una vittoria per la Sicilia sulla quale sono orgoglioso di aver potuto scrivere il mio nome” dice il viceministro Cancelleri a margine della seduta del Cipe di oggi che all’ordine del giorno aveva anche l’approvazione della Ragusa-Catania. “L’ho dichiarato in tante occasioni, la Ragusa-Catania sarebbe stata un’opera pubblica e senza pedaggio e oggi, dopo tanto impegno e con la collaborazione di ogni livello istituzionale, è finalmente realtà” continua il Vice Ministro.
Anche fonti pentastellate siciliane confermano la notizia “Il tentativo di far diventare un enorme business, tramite un ‘project financing’, la costruzione della più importante arteria stradale di collegamento diretto fra l’area etnea e il territorio ibleo è fallito; ormai è storia del passato” dice la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo.
“Di questo risultato va dato atto in primis al grande lavoro del Viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri e all’ex Ministro Danilo Toninelli, che hanno ascoltato le nostre denunce sul rischio a cui si stava andando incontro affidandone la costruzione ad una ditta in evidente difficoltà economico-finanziaria, più volte indicata come priva di bancabilità, con soggetti all’interno anche inaffidabili per via di note, passate e recenti, vicende giudiziarie”.
“Eravamo convinti di essere nel giusto allora – spiega Campo – e siamo felici di poter rivendicare la rettitudine della nostra azione politica, oggi. Siamo stati tacciati di ogni tipo di offesa in merito alle capacità personali, politiche e istituzionali e siamo stati denigrati pubblicamente, addirittura anche con frasi sessiste, e non solo su social media.
Tanti professionisti della politica nostrana, forse quasi tutti gli attuali e purtroppo anche tanti rappresentanti delle categorie produttive, si sono sentiti spiazzati dalla nuova prospettiva tracciata dal Movimento 5 Stelle in merito alla scelta limpida e trasparente di sottrarre il progetto ai privati per darlo in mano all’Anas e rendere quindi la Ragusa-Catania una ‘grande opera pubblica’ senza caselli autostradali, senza muri di confine fra le province e le città del Sud-est siciliano e soprattutto, senza assurdi pedaggi di percorrenza”.
“Eppure – sottolinea ancora la deputata Ars – rivendicavamo semplicemente il diritto di spostarci da Ragusa, Vittoria, Modica, Acate, ecc, verso Catania senza farci mettere le mani in tasca dal grande costruttore di turno. Non era assolutamente comprensibile come si potesse pensare di poter continuare a dare forza ed energia al settore turistico (ricettivo, enogastronomico, balneare, etnoculturale) obbligando i turisti intenzionati a venire da noi a pagare un ticket di decine di euro già semplicemente per percorrere 68 chilometri.
Chi ha remato contro per più di due anni, abbia il senso del pudore oggi. Chi ha organizzato manifestazioni inutili e marcelonghe, disturbando il lavoro di tanti e il traffico ordinario, dimostri il senso della misura. È finito il momento della propaganda a cui ci hanno abituato, per più di un ventennio, i vari renziani, leghisti e berlusconiani di casa nostra, oggi è il tempo dei fatti: degli impegni presi e della parola mantenuta”.
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