“Vivace, sempre solare, scherzosa, ribelle, bellissima”. Così Francesco Spataro, zio di Katia Spataro, la dodicenne morta allo Sperone – popoloso quartiere di Palermo – ricorda l’adolescente.
Una morte inspiegabile al momento, quella di Katia, che non si è più risvegliata.
Lutto allo Sperone ma anche nel vicino quartiere Roccella, dove Katia era conosciuta da tutti.
Sarà l’autopsia a fare chiarezza sul decesso della ragazzina, avvenuto domenica.

Parla lo zio di Katia

Nel parlare di Katia lo zio è commosso ma lucido e risoluto.
“Era una bambina vivace – dice a BlogSicilia – andava a letto tardi. Spesso mentre era a letto chattava, usava i social. Io ho ricevuto una telefonata che mi avvisava della tragedia.
Mia sorella, cioè la madre della bambina, che era in chiesa, aveva chiesto al figlio di svegliarla, dato che erano le 20. Mio nipote ha subito riferito che Katia non si svegliava. Mia sorella è corsa a casa e ha trovato Katia morta”.

“Basta ipotesi”, attesa per l’autopsia

“Katia – prosegue lo zio – è morta durante il sonno. Si è coricata e non si è più svegliata.
Le persone adesso parlano di Covid19 e di altre cose. Ha avuto un malore, le faceva male la testa prima di andare a letto. Tutto qui. Adesso ci sarà una perizia. Stanno facendo l’autopsia e attendiamo l’esito, se non abbiamo l’esito non possiamo dire altro”.
Conclude lo zio: “Qualcuno addirittura punta il dito contro il vaccino, perché Katia si era vaccinata. Vorrei che ci si togliesse dalla testa che è stato il vaccino a causare la sua morte. Le persone parlano troppo. Ognuno dice la sua opinione generando solo confusione”.

Rispetto per il dolore della famiglia

A chiedere maggior rispetto in questo momento di immane dolore è anche Sergio Sampino, amico di famiglia.
“Katia resterà una bambina indimenticabile. Io chiedo di fermare le chiacchiere su questa vicenda.
Basta con i messaggi sui social, Katia non c’è più.
Il mio ricordo di lei è quello di una bambina vivace, seguiva lo sport e andava in chiesa, soprattutto all’oratorio, nel periodo estivo. Era conosciuta da tutti allo Sperone e a Roccella, ma anche altrove perché usava i social. Adesso arrivano messaggi da Napoli, da Firenze, da Roma, da Taranto, da parte di persone che la conoscevano.
Però adesso è giusto fermare le chiacchiere e i messaggi, e avere un po’ di rispetto”.

Il cordoglio della scuola

Katia frequentava l’istituto comprensivo “Giuseppe Di Vittorio”.
Nel sito internet della scuola campeggia un messaggio di cordoglio: “La dirigente scolastica, il corpo docente – ed in particolare i docenti del corso D – e l’intera comunità scolastica, con sgomento e profonda tristezza, si stringono all’immenso dolore della famiglia Spataro per la prematura scomparsa di Katia.
Siamo affettuosamente vicini alla famiglia in questa tragica circostanza”.

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