Ancora un’aggressione nel carcere maresciallo Di Bona ex Ucciardone a Palermo. Un agente è stato aggredito da un detenuto. Lo denuncia il sindacato Cnpp.

L’ennesimo episodio di violenza si è verificato nella nona sezione dove un detenuto rientrato dal locale passeggio molto alterato ha, dapprima minacciato di morte un agente della polizia penitenziaria. Poco dopo si è accanito contro un collega al piano prendendolo a calci e spingendolo. Con un calcio ha colpito la caviglia dell’agente procurandogli una forte contusione.

“L’aggressione è avvenuta a opera di un detenuto non nuovo a questi atteggiamenti sia fisici che verbali contro il personale – dice il vice segretario regionale del sindacato Cnpp, Maurizio Mezzatesta – fortunatamente l’intervento di altro personale, dice Mezzatesta, ha scongiurato il peggio. Esprimiamo la massima solidarietà all’agente e l’augurio di pronta guarigione”. L’agente è stato portato al pronto soccorso. La prognosi è di cinque giorni.

Venti giorni fa il sequestro in carcere

Sono sempre più gravi gli episodi all’interno delle carceri. Una dozzina di detenuti ha sequestrato lo scorso 3 aprile un agente di polizia penitenziaria nel carcere di Caltanissetta. Dopo un paio d’ore la situazione è tornata alla normalità. Lo rende noto il vice segretario Regionale del sindacato Cnpp, Maurizio Mezzatesta.

Il sequestro in carcere

Il sequestro è avvenuto a opera di un detenuto che una volta uscito dalla saletta della socialità ha strattonato e strappato le chiavi del reparto all’agente. L’azione ha trovato il sostegno di altri detenuti.

Situazione sempre più preoccupante

“L’intervento altamente professionale dell’agente – dice Mezzatesta – ha scongiurato il peggio, poiché è riuscito a riprendere le chiavi del reparto e lanciarle fuori dalla portata dei detenuti e contestualmente ha richiamato l’attenzione di altro personale.

Dopo due ore di trattative, il comandante e alcuni ispettori sono riusciti a convincere i detenuti ad interrompere il sequestro e rientrare nelle celle. Esprimiamo la massima solidarietà all’agente che merita un encomio”.