“I dati della relazione di Antigone sulle carceri ci danno l’idea della incapacità dello Stato di applicare la Costituzione nei confronti delle persone che hanno perduto la libertà. Un aumento dei detenuti rispetto al 2020 e al 2022, oltre 1300 in più, 54.604 contro i 53.364 del 2020”. Lo dice Pino Apprendi dell’osservatorio carceri di Antigone e copresidente del comitato “Esistono i Diritti”.

Apprendi “Forte aumento di suicidi ed atti di autolesionismo”

Apprendi inoltre pone l’accento su un dato particolare: quello dei suicidi. E sottolinea: “Un forte aumento di suicidi e atti di autolesionismo. Il dato in Sicilia è il più alto d’Italia, 5 casi in 4 mesi, con una popolazione carceraria di circa 5300 detenuti e 16 casi nel resto d’Italia con i rimanenti 49000 detenuti. Qualcosa non funziona”.

Pino Apprendi, lunedì 2 maggio visiterà il carcere Bicocca di Catania. “Grazie al nostro intervento – aggiunge – la Regione Siciliana ha approvato le linee guida per la prevenzione al suicidio in carcere”. “Vengono applicati”.

Ad inizio marzo manifestazione all’Ucciardione

E sullo stesso tema, ad inizio marzo, si è svolta una manifestazione per accendere i riflettori sulla necessità di attenzionare i diritti dei detenuti, troppo spesso lasciati soli nel proprio percorso di recupero sociale. Questo è il senso del sit-in di protesta, denominato “La Luce della Speranza”, organizzato dal gruppo politico della Nuova DC, insieme al comitato “Nessuno Tocchi Caino“. L’evento si è tenuto nella serata di martedì 1 marzo, di fronte all’ingresso del carcere Ucciardone di Palermo. I partecipanti hanno effettuato una piccola fiaccolata, in memoria dei due ragazzi morti suicidi recentemente nelle carceri di Palermo e Catania.

Una fiaccolata silenziosa, tenuta nella gelida serata palermitana. All’evento era presente anche l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro. Il leader della Nuova DC ha ricordato la necessità di non lasciare soli i detenuti, troppo spesso dimenticati nel loro percorso di rieducazione e reinserimento sociale. “E’ un’iniziativa nata per alimentare e coltivare la speranza delle tante persone private della libertà che hanno bisogno di non sentirsi abbandonate. Siamo qui per far sentire la nostra presenza. Per ricordare loro che faremo battaglie utili affinché la loro dignità e la loro speranza non venga a mancare. In un paese di diritto come il nostro, dove non c’è la pena di morte, c’è troppa gente che muore per pena dentro le carceri. Bisogna ricordarlo, perché ricordare serve a migliorare le cose”.