Gli agricoltori siciliani non ce la fanno più e scendono in piazza in tutta Italia. Anche in Sicilia sono in programma iniziative di protesta. Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto. Le proteste davanti all sedi delle prefetture siciliane a cui prenderanno parte anche i sindaci.

Caro energia e mancati ristori

Per il caro energia e per i mancati aiuto dallo Stato, decine di migliaia di allevatori ed agricoltori della Coldiretti con trattori al seguito lasciano le campagne giovedì 17 febbraio dalle ore 9.00 e arrivano nelle città siciliane, in contemporanea con altre Regioni d’Italia per salvare l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia, il lavoro ed il territorio.

La protesta in Sicilia

Tutte le iniziative si svolgeranno davanti alle Prefetture e i rappresentanti del Governo riceveranno dai dirigenti un documento e anche prodotti da dare in beneficienza. A Palermo gli agricoltori avvieranno la loro protesta in Via Cavour, a Caltanissetta in Viale Regina Margherita, ad Agrigento in Piazzale Vittorio Emanuele, a Ragusa in Piazza Matteotti, ad Enna Piazza Giuseppe Garibaldi, a Trapani in Piazzale Vittorio Veneto.

Alla protesta parteciperanno anche alcuni sindaci siciliani

L’iniziativa è stata preceduta anche da incontri con i capigruppo dell’Assemblea Regionale Siciliana, parteciperanno numerosi Sindaci e altri rappresentanti istituzionali. Non mancheranno azioni eclatanti a sostegno delle proposte della Coldiretti per garantire il giusto prezzo con la lotta alle speculazioni, assicurare liquidità alle imprese e sbloccare gli interventi per il settore fermati dalla burocrazia ma anche i progetti concreti per cogliere le opportunità che vengono dall’agricoltura con le fonti energetiche rinnovabili, dal biogas al fotovoltaico sui tetti di aziende e stalle.

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