Un incontro al Rettorato di Palermo fra il rettore Massimo Midiri, il giornalista Claudio Zarcone, padre di Norman, e il matematico Francesco Tulone durante il quale si è discusso di meritocrazia e della mancata assegnazione alla memoria del dottorato a Norman Zarcone, il brillante dottore di ricerca che si è suicidato in opposizione alle baronie universitarie il 13 settembre del 2010.

Un dottorato alla memoria di Norman

“Penso che il dottorato alla memoria a Norman – ha detto Claudio Zarcone – sia un atto dovuto, dal momento in cui mio figlio aveva già concluso il suo percorso di ricerca e doveva solo discutere la tesi. Ma c’è stato un muro contro muro con i baroni i quali, peraltro, hanno sempre fatto opposizione all’intitolazione di un’aula a Norman dentro la facoltà di Lettere. Il Senato accademico ha così fatto nascere lo ‘Spazio Generazione Norman’ all’interno della cittadella universitaria, ma creato lo Spazio non lo si è mai riempito di contenuti”. Anche in questo caso il rettore ha detto che verificherà ogni cosa.

L’Università premi i giovani che meritano

Per lo scienziato Francesco Tulone “è importante che il merito e la qualità della ricerca accademica prevalgano sulle regole asfittiche della cooptazione e sugli algoritmi del doping accademico nell’attuale sistema di reclutamento e avanzamento di carriera. Da sempre mi batto perché il sistema universitario garantisca voce e spazio ai giovani talentuosi”. Il rettore ha manifestato la propria attenzione al problema generazionale e di Norman nello specifico, mettendo in agenda un successivo incontro con Claudio Zarcone e Francesco Tulone. “Che non muoia la memoria di mio figlio – continua a dire il padre dell’accademico morto suicida -, che il suo grido straziante non passi inosservato. La stessa Associazione culturale che porta il nome di mio figlio è destinata a chiudere per negligenza delle istituzioni e va sempre ricordato che vi sono tredici disegni di legge bipartisan in tre legislature che giacciono all’Ars per istituire una Fondazione in memoria di Norman e per eventuali ristori all’Associazione medesima. Ma, come cantava Guccini, i politici han ben altro a cui pensare”.

Una giornata in memoria di Norman

Infine il rettore ha abbozzato l’idea di far nascere una giornata annuale nella memoria di Norman, dedicata ai giovani e al merito oltre che allo stesso ricercatore scomparso.

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