Almaviva: un nuovo incontro sul call center palermitano si terrà il 6 giugno alle 10,30 presso l’assessorato regionale al Lavoro. All’incontro guarda con attenzione l’Slc Cgil, unica sigla a non avere firmato venerdì il nuovo accordo sottoscritto in Confindustria dall’azienda con Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl.

“E’ stato fatto passare per buono un accordo penalizzante, che massacra i lavoratori. – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso – I lavoratori di Almaviva Palermo ricevono un ulteriore colpo basso al proprio lavoro e non ottengono che ulteriori sacrifici, precarietà e incertezza. Nessun piano industriale e di rilancio del sito, nessun segno da parte dell’azienda rispetto all’accordo triennale del maggio 2017, che è stato smentito e stravolto due volte, prima il 15 maggio, con l’intesa alla Regione sul taglio del costo del lavoro, e poi con l’accordo dell’1 giugno”.

L’Slc è in attesa di conoscere i piani della Regione. “E’ singolare che l’oggetto della convocazione siano la produttività e la qualità del lavoro, fatti che asseriscono ai rapporti tra azienda e sindacati. Dalla Regione – aggiunge il segretario Rosso – ci aspettiamo di essere convocati per discutere delle politiche da attuare per radicare le presenza dell’azienda sul territorio e per ricercare strumenti economici e formativi di sviluppo. La Slc Cgil pensa che mai come adesso il destino del lavoro e dei lavoratori debba essere legato ad un progetto industriale chiaro di sviluppo e di investimenti, sia da parte dell’azienda che delle Istituzioni”.

La critica al nuovo accordo è su diversi fronti. “Sono state praticamente raddoppiate le percentuali di ammortizzatore sociale rispetto all’ultimo periodo e tutti gli impegni aziendali sono vincolati alla sottoscrizione, entro il 31 luglio, di un accordo su “Qualità, produttività, analisi del contatto e rilevazione del dato individuale” – aggiunge Rosso – Cosa ancor più grave è che l’accordo non mette a riparo da azioni unilaterali dell’azienda. Almaviva, infatti, ha inserito la facoltà di recesso che permette all’azienda di far decadere l’intesa raggiunta qualora non si sottoscriva un accordo sul dato individuale o per un calo di volumi o commesse, causa crisi, con uno dei clienti”.

Durante la fase di trattativa, la Slc Cgil ha chiesto all’azienda di mantenere gli impegni sottoscritti a maggio 2017 su esodo incentivato, nuova organizzazione del lavoro, contrattazione di secondo livello, postazioni IT etc. “Abbiamo richiesto inoltre dettagli sugli incontri di questi giorni di Almaviva con i committenti e non abbiamo avuto riscontri sugli avanzamenti delle trattative – prosegue Rosso – Prendiamo atto con rammarico che l’azienda, di concerto con le altre organizzazioni sindacali, abbia intrapreso una strada lontana da un vero rilancio del sito e che di fatto gli accordi sottoscritti con Almaviva non hanno nessuna affidabilità, perché non sono legati ad un piano industriale e di sviluppo ma sottoposti a eventi esterni imprevedibili”.