E’ stata siglata oggi a Palermo, nella sede della Regione Siciliana, l’Ipotesi di Accordo sul Patto per il Lavoro che sarà sottoposta nei prossimi giorni alla consultazione dei lavoratori.
L’Ipotesi di Accordo è stata sottoscritta da Almaviva Contact e Organizzazioni Sindacali, alla presenza degli Assessorati Regionali alle Attività Produttive, al Lavoro e alla Formazione e dell’Assessorato al Lavoro del Comune di Palermo.
“Mettiamo in campo uno sforzo condiviso straordinario per collocare la nostra capacità competitiva sulla qualità del servizio – dice Andrea Antonelli, Presidente di Almaviva Contact -. Un risultato importante, accompagnato da attenzione istituzionale, che deve essere garantito da un quadro di pieno rispetto delle regole e da un corretto sviluppo delle condizioni di mercato”.
Il Patto per il lavoro – fondato su qualità, efficienza e sostenibilità, diretto a raggiungere l’equilibrio, salvaguardare la continuità occupazionale e consentire il rilancio del sito Almaviva Contact di Palermo – è definito da un’ipotesi di Accordo cornice che comprende:
- il ripristino integrale dal 1 agosto di tutte le voci retributive, temporaneamente sospese (Tfr e scatti di anzianità);
- consolidamento e crescita delle attività;
- la riduzione programmata degli ammortizzatori sociali;
- il piano qualità per il rilancio dell’efficienza e l’incremento della produttività, con il coinvolgimento attivo e propositivo dei lavoratori ed un ruolo di riferimento delle rappresentanze sindacali;
- un percorso di formazione e riqualificazione professionale nell’ambito del processo di trasformazione digitale del territorio;
- strumenti per la gestione non traumatica degli esuberi, a valle del consolidamento del sito produttivo di Palermo;
- l’avvio di un confronto per la definizione di una contrattazione di secondo livello.
L’Ipotesi di accordo è il risultato di un confronto costruttivo e di un impegno comune, coerente con la ricerca di soluzioni condivise per la salvaguardia di un patrimonio occupazionale e produttivo presente a Palermo da quasi vent’anni.
“In poche settimane, il Governo Regionale ha recuperato i ritardi accumulati in passato per la vertenza di una delle aziende che impiega il maggior numero di personale in Sicilia”.
Lo ha detto l’assessore regionale al Lavoro Mariella Ippolito, esprimendo compiacimento per l’ipotesi di accordo raggiunta al Dipartimento regionale del Lavoro, dopo giorni di intense trattative, tra Almaviva Contact, le rappresentanze sindacali unitarie di Cisl, Ugl, Uil, gli assessorati regionali del Lavoro, Attività Produttive, Formazione ed il Comune di Palermo.
“Sotto la regia sensibile dell’Assessorato che guido – ha continuato Ippolito -, abbiamo raggiunto dei punti fermi sull’analisi ed il controllo della produttività e qualità, sulla gestione degli esuberi attraverso incentivazioni all’esodo, sull’attivazione di interventi formativi finalizzati alla riconversione delle professionalità del personale dipendente e l’attivazione della contrattazione di secondo livello”.
In quest’ultimo caso, il Dipartimento del Lavoro ha prospettato come il personale Almaviva Contact della sede di Palermo, già in precedenza assunto dal bacino Lsu, potrebbe confluire nel bacino degli Asu, in seguito alla risoluzione del rapporto di lavoro. Adesso l’accordo raggiunto sarà sottoposto con un referendum ai lavoratori. Particolare apprezzamento alle istituzioni presenti attorno al tavolo, coordinato dall’assessore Ippolito, è stato espresso da Giuseppe Tumminia della Uil e da Giovanni Gorgone della Cisl.
A tutela della continuità occupazionale del personale, l’assessore Mariella Ippolito infine ha chiesto l’intervento del Ministero del Lavoro sul caso della mancata osservanza delle clausole di salvaguardia nel settore del call center outsourcing, relativo al recente cambio di appalto per le attività di contact center finora svolte a Palermo da un committente di Almaviva.
“L’inosservanza della norma – ha scritto l’esponente della Giunta Musumeci al ministro Luigi Di Maio – avrebbe il duplice effetto di colpire i diritti dei lavoratori e di sottrarre posti di lavoro stabili ad un contesto territoriale purtroppo già fortemente segnato da sofferenza occupazionale”.
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