“Una direttiva ‘imperativa e vincolante’ del 18 giugno non riconosce i crediti alle partecipate. Lo sosteniamo da mesi, ma i numeri di oggi sono deflagranti. Si tratta di circa 29 milioni decretati in direttiva per Amat (a cui si aggiunge la perdita di 6,5 già in consuntivo 2017)”. Così Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione a Palazzo delle Aquile, commenta la direttiva con cui il sindaco intima alle aziende di stralciare i crediti vantati.
“Con questa direttiva l’amministrazione decreta, con uno strumento di dubbia efficacia, il fallimento di Amat e la compromissione di Rap. I numeri stanno saltando fuori – dichiara Ferrandelli – viene fuori la deriva gestionale.
Può una direttiva in maniera unilaterale imporre ad aziende lo stralcio di crediti senza contraddittorio, accordo e votazioni di cda? Crediti, che da socio unico, il sindaco aveva già certificato e inseriti quindi nei bilanci delle partecipate. Come può, adesso, intimare alle aziende di non procedere e di aprire un contenzioso con il comune?
Questa è l’ennesima prova di un fallimento già annunciato in campagna elettorale. Il tempo ci ha dato ragione, ma non ne siamo felici. Non possiamo condannare a morte le aziende e rischiare il default – aggiunge il leader dell’opposizione – Ora è arrivato il momento di dire basta e alzare le barricate. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Altro che Tram! Blocchiamo subito la realizzazione delle nuove linee e cerchiamo di salvare l’esistente.
Non ci saranno più sconti – conclude – noi lotteremo con tutte le forze per salvare le aziende e i dipendenti”.
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