Aspettavano un rinnovo di contratto o, addirittura, un’assunzione attraverso il concorso bandito a gennaio. E invece gli ormai ex 37 lavoratori dell’officina di Amat sono rimasti con un pugno di mosche in mano. Il 21 marzo si è conclusa la loro avventura all’interno dei box di via Roccazzo. Luoghi nei quali hanno effettuato due anni di duro lavoro, con contratti rinnovati di volta in volta. La speranza era quella di riuscire a conquistare una stabilizzazione. E uno spiraglio si era aperto quando a gennaio fu annunciata una procedura di concorso proprio nel settore dell’officina. Tutto però si è bloccato, anche a causa delle difficoltà che sta attraversando l’azienda.
La storia di un ex meccanico di Amat
Al di là dell’aspetto economico-finanziario, in casa Amat bisogna fare i conti con i problemi operativi. Come quelli che riguardano l’officina di via Roccazzo. Come sopra ricordato, il 21 marzo è scaduto il contratto ai 37 lavoratori part-time che si occupavano dell’officina. A raccontare la propria esperienza è Giovanni Scuderi, uno dei primi a mettere piede all’interno dei garage di Amat. “Ho iniziato a lavorare in officina circa ventidue mesi fa. Facevo parte del primo gruppo di 20 lavoratori. Dovevamo essere in tutto 41, invece siamo rimasti in 37. Qualcuno infatti è riuscito a vincere il concorso per un posto da autista. Invece noi, a mesi di distanza, siamo rimasti in mezzo alla strada dopo tanti sacrifici“.
“Aspettiamo notizie sul concorso”
I contratti dei 37 ex lavoratori dell’officina erano a tempo determinato, rinnovabile di volta in volta per un massimo di due anni. A gennaio, gli uffici di Amat avevano annunciato l’avvio di una procedura di concorso per assumere un gruppo di meccanici. Alla procedura hanno partecipato chiaramente anche i lavoratori part-time in servizio in officina. Ma dopo aver pagato la quota d’iscrizione ed aver presentato la relativa documentazione, tutto si è bloccato. “Ho presentato la domanda a gennaio – racconta Scuderi -. Sono uno di quelli che non ha avuto problemi sotto il profilo burocratico. Ai gommisti non è andata così bene. Mancano alcune categoria all’interno del concorso. Ci si aspettava comunque che l’iter potesse proseguire spedito. E invece siamo ancora fermi in attesa di sviluppi“.
“Ad oggi siamo senza lavoro”
“Da allora non abbiamo avuto più notizie – sottolinea l’ex lavoratore dell’officina -. Il tempo è passato e siamo arrivati alla scadenza del contratto. Durante gli ultimi giorni di lavoro si è visto qualche dirigente dell’azienda, il quale si è detto dispiaciuto della situazione. Poi, il nulla”. In assenza di novità, il futuro si fa plumbeo sulla testa degli ex lavoratori dell’officina. “Alcuni ragazzi stanno provando ad accedere alla Naspi. In generale, molti di noi sono rimasti disoccupati. E in momento del genere non è proprio il massimo“, conclude Scuderi.
I problemi dei conti di Amat e il piano di riequilibrio
Senza soldi, il pastore non canta messa. Come sopra ricordato, il piano di riequilibrio offre pochi margini di manovra. Ciò anche alla luce delle difficoltà vissute da Amat. Il bilancio 2022, come è noto, si è chiuso con un pesante passivo da 21 milioni di euro. Ciò in attesa che si chiarisca la questione dei fondi per l’emergenza covid con la Regione Siciliana. La strada verso il futuro per Amat appare invece più rosea. Il pre-consuntivo 2023 segna un attivo di 1,1 milioni di euro. E anche i dati sul primo trimestre del 2024 sembrano essere incoraggianti. Ma sull’azienda pesano alcuni pesi che incidono negativamente. Alla voce “servizi in perdita” spiccano ad esempio il sistema delle rimozioni e la gestione del tram. Molto in tal senso si deciderà nel prossimo piano industriale e nel successivo contratto di servizio. Nell’attesa bisognerà fare di necessità virtù, leggasi il parziale cambio di rotta dell’Amministrazione Comunale sui due concorsi indetti per potenziare il personale di Rap (passati in questa fase da assunzioni a tempo indeterminato a tempo determinato).
Commenta con Facebook