Un vertice a porte chiuse del quale nessuno o quasi sapeva per affrontare le cifre ballerine dei conti Amat e le possibili conseguenze sul bilancio del Comune. Conti “in sospeso” come le somme che l’azienda ritiene di dover incassare dalla Regione e che permetterebbero di chiudere con maggiore tranquillità il bilancio 2022 di Amat. Operazione necessaria per garantire un futuro stabile

I 12 milioni ballerini

Amat infatti attende ancora notizie dei 12 milioni di euro che la Regione Siciliana dovrebbe versare nella casse della società. Si tratta del ristoro dei danni causati dall’emergenza Covid19. Fondi che fanno riferimento al cosiddetto “vuoto per pieno” di autobus e tram, ovvero una compensazione dei chilometri percorsi dai mezzi Amat anche senza utenza o con un pubblico decisamente ridotto in seguito alle limitazioni imposte dal Governo nazionale al tempo dei lockdown. Un tesoretto che permetterebbe di contenere le perdite del bilancio 2022, garantirebbe una pacifica sopravvivenza dell’azienda,e rasserenerebbe gli animi anche al Comune sulla tenuta del piano di riequilibrio generale dei conti municipali.

Il vertice fra Comune e Amat

Il destino dell’azienda e quello di Palazzo delle Aquile sono, infatti, strettamente collegati. Senza quelle risorse, il Comune dovrebbe accantanare ulteriori somme oltre quelle stanziate al momento nel bilancio di previsione 24-26. Missione di certo non facile. Il piatto piange, ogni euro conta e il tempo stringe. Per questo, nella giornata di ieri, venerdì 22 marzo, si è svolto un vertice fra gli uffici del Comune di Palermo e i massimi rappresentanti di Amat, guidati dal presidente Giuseppe Mistretta. Una riunione tenuta in gran segreto e alla quale ha partecipato, fra gli altri, il direttore generale del Comune di Palermo Eugenio Ceglia. Argomento principale del confronto è stato chiaramente il bilancio 2022. Questione sulla quale il Comune continua a mantenere una posizione di attesa, nel frattempo che sul fronte regionale si smuova qualcosa.

Si attende la risposta dalla Regione Siciliana

Qualche risposta è arrivata nei giorni scorsi, in particolare lo scorso 7 marzo, quando si è registrato un parere degli uffici della Regione Siciliana. Secondo i tecnici, sarebbe necessario un intervento normativo sponda Palazzo dei Normanni per chiarire l’interpretazione autentica della norma relativa ai rimborsi del “vuoto per pieno”. Una visione discordante rispetto a quella del ragioniere generale Bohuslav Basile e ribadita dallo stesso dirigente di Palazzo delle Aquile in sede di approvazione del bilancio di previsione 24-26. Ma, come sopra ribadito, mentre i tecnici discutono, il tempo trascorre inesorabile. E chiudere il bilancio 2022 diventa una questione sempre meno rinviabile.

CdA di Amat convocato per martedì

Fatto di cui si sarebbe dovuto discutere addirittura in un Consiglio d’Amministrazione convocato per la giornata di mercoledì 20 marzo. Vertice poi rinviato a martedì prossimo, ovvero al 26 marzo. In quella data però, quasi sicuramente, i vertici aziendali affronteranno la questione aperta del bilancio 2022. Due gli scenari al momento possibili. In caso di riconoscimento delle risorse richieste dal Comune di Palermo, Amat potrebbe chiudere i conti dell’annualità 2022 con un passivo di sei milioni. Saldo negativo che potrebbe diventare addirittura di 18 milioni qualora tali somme non arrivassero da Palazzo dei Normanni.

Le possibili ridacute sul piano di riequilibrio

Strada assolutamente da evitare anche in vista della tenuta del piano di riequilibrio, sul quale stanno vigilando gli uffici del Controllo Analogo del Comune di Palermo. Le risorse accantonate al momento in sede di bilancio di previsione 24-26 permetterebbero di far fronte alla perdita prevista di sei milioni. Ma qualora il saldo negativo fosse più ampio, servirebbe mettere da parte altri fondi. Un filo di Arianna che collega il caso di Amat a quello di Rap, società Partecipata che si occupa della gestione della raccolta rifiuti in città e sulla quale si attende il dato definitivo in merito alla situazione economico-finanziaria del 2023.

Il tema dei lavoratori part-time dell’officina

Una tegola alla quale se ne aggiungerà un’altra in casa Amat, in particolare sul fronte del personale. Motivo del contendere lo stato dell’officina dell’azienda di via Roccazzo. Area nella quale sono scaduti i contratti part-time che vedevano impegnati 37 dipendenti. Per loro non ci sarà nessun rinnovo. La sostituzione dovrebbe avvenire tramite un concorso sul quale si attendono sviluppi e al quale dovrebbero partecipare anche gli stessi lavoratori uscenti. Alla procedura potrebbero però aderire anche alcuni autisti dotati di specifico patentino. Proprio a questi lavoratori, riferiscono fonti sindacali, sarebbe stato chiesto se fossero o meno disponibili ad un trasferimento di mansione dalla conduzione dei mezzi proprio verso l’officina. Ma visto lo scarso numero di aderenti e l’alto numero di maestranze necessarie a coprire i posti l’opzione in questione sarebbe tramontata.

Ventiquattro ore di sciopero convocate per lunedì 8 aprile

Intanto, i sindacati di Amat hanno indetto una terza giornata di sciopero fissata per il prossimo 8 aprile. Uno stop a bus, tram ed attività amministrative che andrà avanti per 24 ore. E se l’adesione, come sembra, sarà al 100% così come avvenuto nelle due precedenti mobilitazioni, non mancheranno di certo i disagi per l’utenza.

Articoli correlati