Sale nuovamente la tensione attorno alla vertenza Amat, l’azienda municipalizzata del Comune di Palermo che si occupa di trasporto pubblico locale. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa Tpl, si preparano ad indire uno sciopero di quattro ore per via, scrivono in una nota, “delle crescenti preoccupazioni sul futuro dell’azienda e dell’immediato rischio che grava sui lavoratori in termini di sicurezza a causa di un servizio ‘rappezzato”. Ad affermarlo sono Franco Mineo della Filt Cgil, Salvatore Girgenti della Fit Cisl, Franco Trupia della Uil Trasporti, Fabio Danesvalle della Faisa Cisal, Corrado Di Maria dell’Ugl, Carlo Cataldi dei Cobas Trasporti e Gioacchino Mazzola di Orsa Trasporti dopo l’esito negativo del vertice che si è svolto ieri con la dirigenza di Amat.

Richieste respinte

“Le nostre richieste – evidenziano i sindacalisti – di dar corso allo scorrimento della graduatoria degli autisti, sono state respinte dall’azienda, che è rimasta ferma sulle proprie decisioni, pur cosciente che l’attuale e insufficiente organico graverà negativamente sul bilancio. I pochi mezzi in circolazione non bastano a servire l’utenza e questo non fa cambiare passo al presidente dell’Amat che resta arroccato dietro la causale giuridica della mancanza di tutte le autorizzazioni da parte del socio unico, il Comune di Palermo, per far scorrere la graduatoria e assumere gli autisti necessari”.

I dubbi sulle spese

I sindacati aggiungono: “Ci chiediamo come sia possibile in una tale condizione di perdita d’esercizio, preventivamente quantificabile per il 2022 in circa 6 milioni di euro, deliberare una somma di circa 400 mila euro da destinare all’affidamento a società private di sicurezza da adibire al controllo e verifica titoli viaggio a bordo dei pochi bus attualmente in servizio, considerato che per la mancanza autisti ne rimangono fermi in autoparco circa 60 ogni giorno. Solo dopo le nostre osservazioni il presidente ha dichiarato che prossimamente ritirerà la delibera revocandone gli effetti”.

L’auspicio

Le sigle auspicano di poter scongiurare lo sciopero qualora il socio unico o la stessa azienda trovino velocemente soluzioni senza attendere quanto invece preannunciato dal presidente dell’Amat, e cioè che la soluzione sarà cura della prossima amministrazione comunale dopo le elezioni del 12 giugno. “Queste dichiarazioni, si presume a nome di tutto il Cda, – precisano le organizzazioni di categoria – configurano la resa degli amministratori di Amat su tutto ciò che deve essere fatto per portare fuori dalle sabbie mobili l’azienda. Noi non gettano la spugna ma ci prepariamo allo sciopero a tutela dei cittadini, dei lavoratori e del futuro dell’azienda”.

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