“Se non si vuole azzerare definitivamente l’Amat di Palermo facendone cadere le macerie sui lavoratori e la città il presidente dell’azienda dovrà rivedere i suoi intenti e la sua strategia del come e del quando intende finalmente agire su poche ed elementari decisioni utili alla città ed ai cittadini, come ad esempio il completamento dell’organico degli autisti. Non è condivisibile l’eventuale scelta aziendale di arruolare figure di controllo e verifica senza prima aver completato il risicato organico appena sufficiente per la messa in strada dei bus”. Lo dicono in una nota i sindacati di Amat Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa Tpl.

La protesta dei sindacati sulle scelte dell’azienda

“Ci appaiono sempre più discordanti le azioni aziendali, che impediscono di fatto senza cause accettabili lo scorrimento della graduatoria autisti dopo l’approvazione del bilancio da parte del socio unico dello scorso 24 marzo e pur consapevole della perdita d’esercizio per i minori km prodotti. Di contro c’è la eventuale decisione di spesa (400 mila euro) per dotare i pochi bus in servizio di ulteriore controllo (guardie giurate)”. Questo lementano le sigle sindacali.

Graduatoria di cento autisti bloccata

“Non solo si è persa tanta utenza per effetto dei continui disagi ma riteniamo si rischi di trasferire un’immagine distorta su quel che rimane degli ultimi affezionati al TPL locale. A che pro l’illusione di altre decine di posti di lavoro fra le guardie giurate e per un paio di mesi quando la graduatoria di cento autisti indispensabili e vincitori di concorso, rimane bloccata, in attesa non si sa di quale data utile perché scorra, ma essenziale per dare ai cittadini il regolare servizio e al personale in servizio quella sicurezza che ancora oggi manca”.

I lavoratori Amat in stato di agitazione

“Con l’arrivo della stagione estiva e l’afflusso dei turisti a Palermo si aggraveranno le condizioni del disservizio Amat, già precario adesso, e non basteranno i nuovi ingressi di personale, per mettere in servizio gli autobus necessari a soddisfare gli obblighi del contratto di servizio. Anche se una piccola boccata di ossigeno la rappresentano, di certo non saranno sufficienti i 100 autisti assunti dal prossimo 2 maggio, la necessità di mezzi crescerà nei prossimi mesi e l’azienda non sarà pronta a soddisfare queste richieste”. Motivano cosi la proclamazione dello stato di agitazione i sindacati di Amat con Franco Mineo Filt Cgil, Salvatore Girgenti Fit Cisl, Franco Trupia Uil Trasporti, Fabio Danesvalle Faisa Cisal, Corrado Di Maria Ugl Trasporti, Carlo Cataldi Cobas Trasporti e Giuseppe Taormina Orsa Trasporti.

Il vertice azienda-sindacati

Durante un incontro con l’azienda i sindacati hanno espresso preoccupazioni “dopo aver ricevuto conferme dalla direzione aziendale sul fatto, la qualità del servizio non potrà certamente migliorare e che allo stesso tempo si aggraverà la condizione economico-finanziaria che con la perdita della percorrenza chilometrica. L’azienda infatti incasserà meno risorse dai ticket, cosi come dai trasferimenti previsti per legge”.

100 autisti non bastano

“L’annuncio dello scorso mese di marzo fatto dal sindaco Orlando, dall’assessore Catania e dall’azienda sembrava indirizzato alla risoluzione definitiva della carenza del personale da adibire alla conduzione dei bus, ma alla breve distanza di un mese si scopre che i 100 vincitori del concorso non sono sufficienti alla produzione per coprire le perdite di esercizio previste per l’anno in corso quantificabili in circa sei milioni di euro”.

Le richieste dei sindacati

Da qui le richieste dei sindacati di Amat “soluzioni e garanzie per la tenuta aziendale, per un servizio adeguato e al tempo stesso per la messa in sicurezza del personale alla guida dei mezzi, che per via del numero esiguo dei mezzi, potrebbe essere compromessa. Non avendo avuto rassicurazioni su questi temi o soluzioni immediate, chiediamo un tavolo prefettizio come da procedura regolamentare auspicando al prossimo incontro migliori ed immediate prospettive” concludono.

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