La sanità siciliana ha diverse emergenze da dover ancora aggredire. A fare una “mappa” delle attuali problematiche che affliggono il settore è Confindustria che ha deciso di scrivere alla neo assessore alla Salute Giovanna Volo.
I problemi
Con un documento, il comparto sociosanitario di Confindustria ha messo in luce tutte le criticità del sistema in Sicilia. Dalla carenza cronica degli infermieri alla necessità di un nuovo assetto degli hub vaccinali, dalla necessità di potenziare la rete di ambulatori e della medicina territoriale, dall’esigenza di snellire le procedure di ricovero fino al potenziamento della rete di assistenza delle strutture sociosanitarie extra ospedaliere. Questi i punti su cui il comparto socio sanitario di Confindustria Sicilia, presieduto da Francesco Ruggeri, ha chiesto un incontro all’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo, e su cui ha chiesto un’audizione in commissione all’Ars.
Il numero chiuso nelle facoltà di medicina
“Auguriamo – ha evidenziato Francesco Ruggeri – buon lavoro all’assessore Volo, siamo pronti e disponibili alla massima collaborazione. Tra gli auspici a margine, seppur non di competenza della Regione, c’è anche quello dell’abolizione del numero chiuso nelle facoltà di medicina, professioni mediche e scienze infermieristiche. La carenza di personale nell’ambito sanitario ha raggiunto ormai livelli di allarme. Ormai rischia di diventare una crisi di sistema”.
I manager da individuare
Il governo regionale in questi giorni ha sicuramente anche altro a cui pensare proprio nell’ambito della sanità. Il riferimento è ai posti di comando con i nomi ancora da scegliere di manager in strutture strategiche. Al momento per le nomine da parte dell’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, nero su bianco non c’è ancora nulla anche se due nomi su cinque vengono dati per decretati. Per loro probabilmente è solo una questione formale. Il risiko continua e le voci si inseguono tanto che alcuni nomi già conosciuti nelle Asp siciliane che passano da una azienda all’altra sono già sulla bocca di tutti nel mondo della politica e in quello della sanità, almeno da 48 ore.
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