“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. E non sono così sicuro della prima”. Così recita un celebre aforisma di Albert Einstein, che trova tristemente conferma in quanto successo alla scuola elementare Luigi Natoli, a Palermo. Qui infatti qualcuno hanno abbandonato dell’amianto, a pochi metri dal luogo in cui transitano ogni giorno bambini, famiglie e personale scolastico.

Il caso alla scuola Natoli


A segnalare l’accaduto il personale scolastico e il presidente del Consiglio d’istituto del plesso, spaventati dalla presenza delle lastre a pochi metri dalla struttura di corso dei Mille. Un materiale che viene considerato “rifiuto speciale”  proprio a causa dei rischi per la salute pubblica. Ciò, in particolare, quando le lastre risultano rotte, come nella fattispecie della scuola Natoli. In questo caso infatti, aumenta la possibilità di inalare microparticelle nocive soprattutto a livello polmonare.

“La III Commissione provvederà a segnalare agli organi competenti – dichiara ai nostri microfoni il presidente Paolo Caracausi -. Ciò per accelerare la rimozione dell’amianto dalla scuola Natoli. Va però denunciata l’inciviltà di alcune persone che, evidentemente, non amano la salute dei bambini”. Oltre al danno, c’è purtroppo la beffa. Rimuovere l’amianto non solo non è un’operazione semplice, ma è anche molto costosa. Ogni qual volta si deve provvedere alla rimozione del materiale in questione, infatti, il Comune di Palermo deve far ricorso ad una ditta specializzata. Ciò come avvenuto qualche settimana fà all’interno della III Circoscrizione, dove alcuni incivili avevano abbandonato eternit in via dell’Orsa Maggiore e in via Placido Rizzotto.

Amianto abbandonato in strada: non è una novità per Palermo

Abbandoni di amianto ed eternit che non sono di certo una novità per Palermo. Quello della scuola Natoli non è di certo un caso isolato. Così come accertato il 23 gennaio all’interno del quartiere Bonagia, dove fra via San Filippo, via dell’Orsa Maggiore e via Placido Rizzotto si sono riscontrate ben tre “discariche” di questo materiale per la cui rimozione è necessario un iter speciale. Procedura sulla quale nemmeno Rap è potuta intervenire, in quanto è competenza del Comune di Palermo.

Stessa sorte ha riguardato l’area dello Zen 2, fra via Senocrate di Agrigento e via Fausto Coppi. Qui, dove più volte si sono verificati episodi di spazzatura e mobilio dato alle fiamme, qualcuno ha pensato bene di lasciare sul posto dell’amianto, appoggiato al muro della chiesa di San Filippo Neri. Fatto documentato nella nostra live del 7 febbraio condotta sul posto. Un problema, quello dell’abbandono di rifiuti speciali, che va ben oltre il solo problema ambientale, visto che espone la cittadinanza a rischio concreti per la salute. Rafforzare i controlli rappresenta una medicina e non già la cura. Bisogna smuovere le coscienze, anche di chi non sembra nemmeno averne una.

 

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