Amianto abbandonato in strada e quartiere lasciato all’incuria e all’incedere del tempo: questo è lo stato di Bonagia, area fulcro della terza circoscrizione di Palermo. Proprio a pochi passi dallo sfasciacarrozze improvvisato in cui si è trasformato il sottopasso di Borgo Ulivia, i residenti lamentano ogni qual si voglia genere di disservizio o problema. Aree verdi non curate, marciapiedi dissestati dalle radici degli alberi e mai riparati, abbandono di rifiuti e, in particolare, di eternit. Un rifiuto speciale molto pericoloso per la salute pubblica, soprattutto quando è rotto.
Amianto a Bonagia: Il racconto di una residente
Così capita che fra via San Filippo, via dell’Orsa Maggiore e via Placido Rizzotto si trovino ben tre discariche di questo materiale per la cui rimozione è necessario un iter speciale. Procedura che costa e sulla quale non può intervenire Rap, in quanto è competenza del Comune di Palermo. Ma tra i tanti disagi che vive l’Amministrazione, vi è, come risaputo, anche quello della mancanza o del turnover del personale.
Il nuovo dirigente competente per materia si è infatti insediato soltanto venerdì. Dovrà quindi avere il tempo necessario per organizzarsi e potere, eventualmente, intervenire su una situazione che, come raccontato da alcuni cittadini va avanti da settimane.Fra queste rientra anche Mariagrazia Izzo, abitante della zona che ci ha accompagnato in un giro perlustrativo del quartiere. “Come vedete alle mie spalle, vi sono delle lastre di eternit, pericolose per la salute dei cittadini. Sono qui almeno dal 29 dicembre. Abbiamo segnalato la situazione alla Rap, alla III Circoscrizione e ad alcuni consiglieri comunali. Nelle scorse settimane, ci sono stati roghi appiccati in questa zona, come ad esempio in via dell’Airone. Qui ci sono cumuli di spazzatura che si accumulano nell’arco di giorni e settimane senza alcun controllo”.
Alberi ed aree verdi abbandonate al loro destino
Un’altra emergenza che riguarda il quartiere di Bonagia è quella degli alberi e delle aree verdi. La natura prova a riprendersi i propri spazi, a quanto pare, senza alcun controllo umano. Basta farsi un giro in zona per vedere strade invase dall’erba infestante. Come nel caso di via Albiri, tratto stradale nel quale i pedoni sono costretti a scendere in strada per l’impossibilità di poter utilizzare il marciapiede. Aree pedonali che, per altri motivi, risultano pericolose anche in via Papa Giovanni XXIII. A causa della mancata manutenzione del basolato, sullo stesso si è formata una patina di muschio che rendere scivoloso il passaggio. Un pericolo per gli ignari passanti in zona, al pari dei marciapiedi dissestati dalle radici degli alberi, non potati già da diverso tempo e i cui rami rischiano, in alcuni casi, di entrare all’interno delle abitazioni.
Il sottopasso di Borgo Ulivia
Problemi che si affiancano a quelli relativi ai sottopassi pedonali, per la maggior parte abbandonati ed inutilizzabili. Come nel caso di Borgo Ulivia, passaggio di cui ci siamo occupati ieri. “E’ impossibile attraversare quel sottopasso – evidenzia Mariagrazia Izzo -. Ci sono delle travi cedute, della macchine abbandonate e dei rifiuti. Se sei a piedi, viale Regione Siciliana rischia di trasformarsi in una barriera architettonica per i pedoni. Altrimenti devi dotarti di un mezzo, ma devi superare tutto il traffico che sta investendo l’area del ponte Corleone”.
Scendere all’interno del sottopasso è assolutamente impossibile. Le scale sono rovinate e dissestate. Sulle stesse è possibile trovare una distesa di verde degna di un prato all’inglese, adornata da mobilio e rifiuti abbandonati sul posto da alcuni incivili. Ma questo è un dato marginale rispetto al vero disastro ambientale causato dagli abbandoni indiscriminati. Nella discesa di Borgo Ulivia infatti sono presenti delle carcasse di alcune moto e, addirittura, di un auto. Una Fiat Seicento sventrata di ogni suo pezzo e lasciata sul posto.
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