“Chi ha fame si accontenta anche delle fasce A e B. Ci sono posti di lavoro per il potenziamento dei centri per l’impiego in virtù di una legge dello stato, ci rinunciamo? Che facciano tutte le riclassificazioni che vogliono ma è sempre meschino mettere in mezzo gente che puzza dalla fame”. È il duro commento di Adriana Vitale dopo la nota- denuncia dei sindacati Cobas-Codir e Sadirs  sui  dipendenti del dipartimento e dei Centri per l’impiego. Adriana Vitale è una ex lavoratrice nel settore servizi della formazione professionale, da sempre in prima linea, insieme ad altri lavoratori, nella battaglia per riottenere il lavoro. Vitale fa parte della schiera degli ex sportellisti liberi.

“Invidiano l’attenzione conquistata con battaglie inenarrabili scrive sul suo profilo social – , che ancora non hanno trovato soluzione verso chi muore di fame e poco conta una considerazione di facciata, sempre atto meschino rimane. Che si facciano tutte le battaglie legittime che ritengono di fare ma senza metterci in mezzo, non siamo noi il loro ostacolo. Misera guerra tra chi ha una sedia e chi non ha nulla. Guerra verso chi non intende fare guerra, quindi chi la dichiara ha già perso in partenza”.

I sindacati avevano chiesto di discutere la riclassificazione del personale ai quali “non è stato formalmente attribuito un carico di lavoro con specifico ordine di servizio”.  I sindacati hanno anche sottolineato l’interesse mostrato invece  per l’assunzione, seppure a tempo determinato, di altro personale, fra cui gli ex 1700 ex sportellisti  “rivelando – hanno detto – ancora una volta più interesse a questo che al funzionamento degli uffici ed al benessere dei propri dipendenti, in maggioranza A e B, snobbando e sottovalutando le vere professionalità del personale che da decenni presta servizio nei Centri per l’impiego.

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