Dalla Sovrintendenza all’assessorato ai Beni Culturali. Sarebbe questo il percorso di Rosalba Panvini catanese e sovrintendente dei beni Culturali a Siracusa, che sarebbe stata indicata per andare a ricoprire l’incarico di assessore lasciato vuoto dal compianto Sebastiano Tusa morto tragicamente nel disastro aereo dell’Ethiopian e che sarà ricordato domani a tre mesi dalla scomparsa in una sorta di commemorazione e funerale allo stesso tempo pur senza bara.

La voce che vuole la Panvini su quella poltrona si insegue da tempo ma adesso è matura. In tanti hanno letto nella scelta di ruotare tutti i dirigenti di parchi e musei ieri da parte del presidente della regione proprio una mossa propedeutica all’arrivo del nuovo assessore. potrebbe, però, essere un puro caso se chi è vicino alla Panvini sia stato posto in ruoli chiave, chi invece segue una diversa linea di gestione sia stato spostato in musei e parchi di secondo piano.

Quello che si segue è un nuovo percorso di gestione che, però, parte, sia pure da idee positive, ma con propositi belligeranti visto che tutti i dirigenti sono stati spostati ‘in vigenza di contratto’. insomma nessun contratto era in scadenza. Ci sarebbe, poi, l’assenza di un passaggio essenziale ovvero l’atto di interpello interno per l’assegnazione dei nuovi posti creatisi alla guida dei Parchi archeologici di nuova istituzione.

Polemiche tecniche e burocratiche non ne mancano, dunque, a fronte di una politica annunciata a colpi di dirigenti spostati che sembra preludere proprio all’approdo dell’assessore tecnico.

Un tecnico era quello scomparso, un tecnico sarebbe quello indicato dopo lo spegnersi di altre voci come quella che dava Carmelo Briguglio in pole position e dopo la pazza idea di Forza italia di richiamare in Sicilia Davide Rampello.

Ma proprio l’idea Panvini sembrava, fino ad ieri, destinata a rallentare il rimpasto. Non tutti nella maggioranza sono d’accordo. Al contrario ci sono resistenze non di poco conto. Il primo a dire no sarebbe stato Gianfranco Miccichè, azionista non certo secondario di questa maggioranza.

Aperta ufficialmente la stagione del rimpasto, intanto, sembrano essere rientrate le tensioni interne alla maggioranza. Smentito che ballino le poltrone degli assessori centristi Lagalla e Cordaro, rientrato nelle grazie di Miccichè l’assessore Forzista alle risorse agricole ed alimentari Edy Bandiera, l’unico scontro in casa azzurra resta quello di Miccichè con Gaetano Armao ma Musumeci potrebbe evitare di portare in giunta questi problemi che sono tutti interni a Forza Italia.

Ed ecco che si profila uno ‘scambio di favori’ se sull’idea Panvini Musumeci sembra non sia disposto a cedere forse dovrà cedere su altro per ottenere un sì a denti stretti da Miccichè.

C’è tempo tutta la prossima settimana per convincerlo o per convincersi visto che le scelte potrebbero slittare ancora visto che sabato 15 Diventerà Bellissima si incontrerà per decidere il futuro del movimento e in ballo ci sono gli accordi con la Lega a livello nazionale. Un passaggio che si potrebbe voler fare prima di stabilire la nuova composizione della giunta anche se due assessorati scoperti adesso sono un po’ troppi per aspettare ancora a lungo.

Ma una scelta dagli alleati va fatta entro quella data perché questa pedina, quella della Panvini ai beni Culturali, sullo scacchiere potrebbe bloccare anche le altre. E ieri Musumeci ha dato un segnale chiaro. Almeno così sembra a tutti gli altri

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